Stina Jackson – Ghiaccio e argento



Stina Jackson
Stina Jackson
Longanesi
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Nord della Svezia, Stoccolma un mondo lontano. Lungo la via dell’Argento ci sono solo foreste e piccoli paesini dove la vita scorre sempre uguale per tutti, o quasi. Certo non per Lelle, insegnante di matematica alle superiori. Per lui il tempo si è fermato da tre anni, da quando la figlia Lina, adolescente, è scomparsa alla fermata dell’autobus. Lelle non trova pace e ogni estate percorre in auto la lunga strada perlustrando ogni angolo di bosco, ogni sentiero e ogni baracca abbandonata. Il suo peregrinare finisce d’autunno quando ricomincia la scuola e il suo lavoro. In parallelo alla vita distrutta di Lelle ce n’è un’altra, quella di Meja, una diciassettenne trascinata dalla giovane madre, dedita ad alcol e psicofarmaci, in quei luoghi desolati per vivere con un vecchio che le mantiene. Meja ha bisogno di affetto e di una casa e così quando conosce Carl-Johan, un ragazzo che abita in una fattoria poco distante, pensa di aver trovato finalmente quel che cercava. La famiglia di lui, composta da padre, madre e altri due fratelli, la accoglie ma le loro abitudini anti tecnologiche e complottiste un po’ alla volta creano in Meja un senso di insofferenza e di ansia. Quando inizia a frequentare le superiori dove insegna Lelle, fra i due nasce una sorta di intesa padre figlia, e ognuno si aggrappa all’altro per trovare una via di fuga dai propri fantasmi. Nel frattempo un’altra ragazza, simile a Lina, scompare e Lelle è sempre più convinto che vi sia un legame con il caso della figlia. Lelle vuole conoscere la verità a tutti i costi e non si fermerà davanti a nulla.
Stina Jackson ci trasporta nel freddo mondo della provincia svedese, tra betulle, ghiaccio, laghi e renne. È un mondo che non trova riscontro nella quotidianità frenetica della capitale. Tutto avviene al rallentatore, legato al clima e al susseguirsi ciclico delle stagioni. I personaggi hanno caratteristiche ben delineate. Lelle è il protagonista e il suo profilo psicologico è scandagliato minuziosamente. È un padre che non riesce a elaborare il lutto della figlia scomparsa, che non riesce a trovare pace e vive solo in funzione della ricerca di quel che è accaduto alla figlia. Lina e Meja sono adolescenti che cercano di trovare il loro posto nella società, in modo diverso e tuttavia molto simile. Vogliono un affetto stabile fuori della famiglia ma allo stesso tempo hanno bisogno di una famiglia stabile alle loro spalle che possa sostenerle. Carl-Johan e il suo nucleo familiare rappresentano la paura verso un mondo che si teme di non poter più controllare, verso la tecnologia vista come forma di dominio da parte di un invisibile potere. E poi i personaggi di contorno, come il poliziotto amico di Lelle, la madre di Lina, la madre di Meja e il suo convivente, tutti sono tratteggiati con cura e realismo, scolpiti come i paesaggi spesso cupi e inospitali del Norrland.
Un bel romanzo da leggere in una nebbiosa giornata autunnale.

 

Cristina Bruno

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