Un thriller diverso e originale che ha come punto centrale una casa. Un edificio particolare: un modello di domotica decisamente all’avanguardia.
Ma non è tanto l’arredamento ridotto al minimo essenziale e il fatto di che tutto sia controllato da una specie di “governante” virtuale a essere stravagante e vagamente inquietante, quanto il regolamento imposto agli affittuari.
Regole severissime da rispettare, questionari da compilare, rinunce da accettare e soprattutto il colloquio con l’architetto che l’ha progettata e costruita. Solo lui può infatti decidere se e a chi affittare. Un uomo affascinante quanto enigmatico. Strane voci circolano su di lui e sulla casa.
Saranno vere? False?
A Jane però tutto questo non interessa. Quella casa fa per lei.
Ha appena subito un grave trauma e quella dimora così fredda e impersonale sembra il posto giusto da cui ricominciare, staccandosi da tutto.
Superato il colloquio e trasferitasi nel nuovo appartamento però, scopre qualcosa che cambierà tutto.
In quelle stesse stanze, tempo prima, aveva vissuto una ragazza, Emma, morta proprio lì in circostanze misteriose.
Emma, la ragazza di prima.
Ecco che allora inizia il vero e proprio thriller, che raccontando in parallelo le due vite delle ragazze, piano piano pare dipanare la matassa. Pare , sì, perché in realtà l’autore è bravo a ingarbugliarla sempre di più..
Le vite di Jane e Emma, si somigliano, paiono intrecciarsi e ripetersi e il perno di tutto sembrano essere la casa e il suo affascinante architetto.
Ma, come in ogni buon thriller, la verità è ben più complessa di come appare e le psicologie e personalità decisamente complicate e la bravura dell’autore è quella di farcele scoprire piano piano, dosando i colpi di scena, fino all’ultima pagina.
Decisamente un buon thriller dal quale sarà presto tratto un film .
La ragazza di prima
Cristina Aicardi
