I disegni perduti di Leonardo – Alberto Pizzi



Alberto Pizzi
I disegni perduti di Leonardo
Vallecchi
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Nel marzo del 1507 Leonardo da Vinci si sarebbe recato a Candoglia, dalle cui cave veniva ricavato il marmo per la Veneranda Fabbrica del Duomo milanese, allo scopo di recuperare quattro suoi disegni preparativi dell’Ultima cena. La quale, nelle intenzioni del pittore, sarebbe dovuta essere un grandiosa opera scultorea e non quel celeberrimo dipinto che tutto il mondo conosce. Questa è la fantasiosa ipotesi su cui è costruito il romanzo di Pizzi, ambientato nell’incipit al tempo di Leonardo e nei capitoli successivi nell’epoca attuale.

L’artista fiorentino avrebbe creato questi disegni in funzione della prevista scultura, abbandonando però in seguito l’idea, preso dalle altre opere commissionategli, lanciando però una maledizione verso coloro che era convinto gli avessero sottratto i disegni.

I quali, creduti scomparsi in un naufragio o frutto di una leggenda ben tramandata, si trovano ai giorni nostri nelle mani di un timido abitante di Stresa, discendente da una famiglia di scalpellini, che è disposto a venderli, per un milione di euro, a un’importante Fondazione culturale francese, attraverso un’operazione illegale. Sulle tracce di questi disegni non ci sono solo Marcel Martini, l’agente incaricato dal presidente della Fondazione, accompagnato dalla sua amante, la giornalista d’arte Catherine, ma anche altri misteriosi e loschi individui, anch’essi attratti dalla sensazionale scoperta. 

Non sarà dunque così facile recuperare le opere e riportarle in Francia e di questo se ne accorgeranno, a loro spese, Marcel e Catherine. 

I disegni perduti di Leonardo non è un romanzo storico che ci riporta all’epoca, sontuosa e tenebrosa, del grande artista, ma un vivace giallo d’avventura, che si dipana sulle sponde del lago Maggiore, avendo come location principale la nota località turistica di Stresa, con qualche digressione tra Parigi e Firenze. Una lettura scorrevole che farà conoscere al lettore luoghi di grande interesse paesaggistico e altri inconsueti, come le cave di marmo di Candoglia.

Donatella Brusati

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