Natchez, Stato del Mississippi. Il dottor Tom Cage in punto di morte, colpito da un infarto, chiama al suo capezzale il figlio Penn, già viceprocuratore e avvocato, ora sindaco della cittadina e scrittore di successo, per rivelargli qualcosa di molto importante. Quando il figlio arriva in ospedale, però Tom si sta già riprendendo dopo un intervento d’urgenza e nega di avere avuto qualcosa di importante da dirgli.
Nel frattempo, giunge anche il fratello, zio di Penn, che, vagabondando poi nei dintorni della cittadina con il nipote, inizierà con lui una lunga conversazione, nel corso della quale Penn rievocherà la straziante morte della moglie, e soprattutto ripercorrerà le vicende di un caso di cui si era occupata la sua procura molti anni prima, caso che lui, già scrittore famoso, aveva fatto riaprire, in nome dei suoi innati principi di onestà e giustizia, per ottenere la condanna dell’imputato, che in un primo tempo se l’era cavata con una pena quasi simbolica, anche grazie alla potenza della famiglia di appartenenza.
Questa la trama. Il romanzo è molto breve, qualche decina di pagine, e le storie sono solo abbozzate, anche se entrambe (il caso giudiziario e la morte della moglie di Penn Cage) contengono spunti di interesse e avrebbero meritato di avere una trattazione autonoma, ovviamente su piani molto diversi, quello del legal thriller il primo e quello del romanzo sentimentale il secondo.
Belle e suggestive le annotazioni paesaggistiche, rese tramite rapide pennellate.
Il libro non aggiunge nulla alla fama (meritata) dell’autore, che dà il meglio di sé in altre opere. Interessante e molto stuzzicante, in proposito, l’assaggio dell’Affare Cage, di cui in calce ci vengono fornite alcune pagine e che costituisce già un grosso successo editoriale.
