La psicologa – B. A. Paris



B. A. Paris
La psicologa
Editrice Nord
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Una casa in una di quelle strade chiuse dove tutti si conoscono e le facciate sono così curate da sembrare uscite da una rivista di architettura. Alice ancora non ci crede di essere riuscita ad acquistarla a un prezzo tanto vantaggioso. Ed è solo dopo essersi trasferita che scopre il perché: la precedente proprietaria è stata uccisa due anni fa, proprio in quella casa. Dapprima turbata da quella rivelazione, a poco a poco Alice inizia a interessarsi sempre di più alla storia della donna, una psicologa sua coetanea, e non perde occasione di chiedere informazioni ai vicini. Con suo grande sconcerto, però, tutte le persone che fino a quel momento l’avevano accolta con calore e gentilezza si chiudono in un silenzio ostinato. Quasi che quella vicenda fosse una ferita ancora aperta. Come se ciò non bastasse, Alice comincia a notare delle stranezze – finestre aperte che era sicura di aver chiuso, oggetti spostati di pochi centimetri – e in lei si fa sempre più forte la sensazione di essere osservata. 

Il libro scritto da BA Paris mi è piaciuto. Non quanto avrei voluto. Non tanto da lasciarmi incollata alle pagine come dicevano recensioni lette in precedenza,  ma è stato interessante.  E il finale non scontato. Tuttavia ci sono alcuni punti morti che ho il dovere di analizzare. Alice è innamorata di Leo, suo compagno, con il quale ha avuto una relazione a distanza. Da qui la decisione di vivere insieme. Una casa nuova, perfetta, ma lui sempre assente perché impegnato temporaneamente in un lavoro che lo porta fuori Londra dal lunedì al giovedì.  E qui parte il cliché della donna sola in casa, che comincia a sentirsi in pericolo.  Poi troviamo il famoso vicinato patinato. Famiglie da copertina che tanto perfette non sono. Per non parlare del passato della protagonista,  ovviamente travagliato. Ha infatti perso i genitori e sua sorella in un incidente sul quale verrà fatta luce solo nelle ultime pagine. Insomma un thriller psicologico che avrebbe dei punti da limare, sfaccettature da correggere, ma che è scritto da una buona penna, anche se secondo me un po’arrugginita dal tempo. Mi piacerebbe ritrovare l’autrice dei primi tempi.

Rosaria Russo

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