“Anche se tutta l’India, schierata solo da una parte, dovesse dichiarare che l’unità tra indù e musulmani è impossibile, io dichiarerò che è perfettamente possibile” Mahatma Gandhi
“Le ombre degli uomini” è il quinto romanzo delle avventure di Sam e Suren, cinque anni dopo la pubblicazione dell’”Uomo di Calcutta”.
Il tempo passato ha cementato l’amicizia tra i due uomini ed il reciproco rispetto, tuttavia ha anche evidenziato le differenze tra il popolo che ha colonizzato e quello che colonizzato lo è stato.
Così quando un teologo indù viene trovato assassinato la città è sull’orlo di una guerra religiosa che avrebbe conseguenze disastrose. Il capitano della polizia imperiale Sam Wyndham e il sergente Banerjee riusciranno a rintracciare i responsabili in tempo per fermare un bagno di sangue?
Ambientato in un momento di crescente tensione politica, che inizia nella suggestiva Calcutta e porta gli investigatori fino alla vivace Bombay, l’ultimo episodio di questa serie presenta a Wyndham e Banerjee una sfida senza precedenti.
In questa storia dunque troviamo coinvolti i due amici in un complotto politico che ha come scopo alimentare le tensioni tra musulmani ed induisti col fine ultimo di creare disordini e persino stragi terroristiche.
Suren è nei guai, accusato di un grave delitto non può difendersi, niente testimoni, vicenda oscura e tanti eventuali colpevoli, quindi nessun colpevole.
L’unica sua possibilità di salvezza è Sam con il suo intuito e la sua determinazione, ma soprattutto con la piena fiducia in lui.
Al loro fianco si schiereranno amici improbabili che mai avrebbero immaginato, ritroveranno amici veri e ne scopriranno dei nuovi.
Il romanzo è raccontato a due voci, secondo la versione di Suren e quella di Sam, il ritmo è veloce la tensione tanta, il tempo scorre tiranno, soprattutto il tempo concesso a Suren per trovare la possibilità di salvarsi.
E, come sempre nei romanzi di Abir Mukherjee, accanto alle storie dei suoi protagonisti scorre la grande storia, quella che delle singole vicende si occupa poco ma che in fondo nasce e si ciba del fattore umano, quella che vede il dominatore applicare il mai troppo deprecato “dividi et impera”, quella che trae forza e potere dalle differenze religiose, dalle faide tra fazioni avverse ed in fondo anche dalle meschinità che l’animo umano riesce a manifestare.
L’impero britannico ormai sente la prepotente avanzata del suo declino, gli eventi storici si susseguono inarrestabili, e tuttavia c’è ancora chi pensa che il terrorismo, gli intrighi e i conseguenti disordini possano in qualche modo rafforzare il regno di sua maestà.
Naturalmente non è così, la storia procede nel suo inarrestabile cammino al di là di miseri intrighi o deliranti piani di agitazione sociale, e, per fortuna, un grande aiuto per evitare spargimenti di sangue e lotte di piazza viene proprio da Sam e Suren , che cercando di risolvere i propri guai, riescono nell’intento salvifico di evitare conflitti popolari con gravi conseguenze in termini di perdite di vite umane e di stabilità politica.
Come tutti i precedenti romanzi anche questo è sicuramente un gran bel libro, scritto bene, coinvolgente e con personaggi indimenticabili, una vicenda che sapientemente unisce le storie personali a quelle storiche, si può leggere da solo, ma il suggerimento è comunque di leggerli tutti in ordine cronologico, sarà una bella lunga avventura letteraria.