Il figliol prodigo – Alessandro Perissinotto, Piero d’Ettorre



Alessandro Perissinotto Piero d'Ettorre
Il figliol prodigo
Mondadori
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Scritto a quattro mani, il romanzo procede con ritmo incalzante, tenendo alta e vigile l’attenzione del lettore. D’altra parte, il binomio Alessandro Perissinotto e Piero d’Ettorre è una garanzia. Professore di Storytelling all’Università di Torino l’uno, avvocato penalista al foro di Torino l’altro, hanno consolidato, con questo secondo romanzo, il successo del precedente Cena di classe.
Protagonista anche di questo secondo capitolo è l’avvocato Giacomo Meroni, ex carabiniere associato allo  studio Actis-Meroni, affiancato da Giulia Cannizzaro, giovane praticante ex allieva della moglie Rossana, docente di lettere nonché collaboratrice e consulente del marito a tempo perso.
Cabina di regia, per l’analisi e sviluppo di ogni strategia difensiva, è il Consiglio di guerra, spazio in cui Giacomo, insieme all’avvocato Vittorio Actis suo suocero, figlio del fondatore dello studio, e alla giovane praticante Giulia, si riunisce per condividere idee e opinioni, sotto la sorveglianza vigile e discreta di Clelia, storica segretaria e fedele collaboratrice degli avvocati da tempo immemorabile. Caratteristica principale di Clelia è parlare in dialetto piemontese stretto e pronunciare i nomi facendo capire a chi spetta, e a chi no, la lettera maiuscola. Actis è, ovviamente, l’Avvocato, mentre Meroni è semplicemente l’avvocato.
Il caso che Giacomo accetta di patrocinare riguarda un ragazzo napoletano, Marco Sarriano, scomparso da casa da più di due anni, accusato dell’omicidio di un giovane e rampante imprenditore torinese, Attilio Bona, che ha lanciato sul mercato una app che consente l’organizzazione, nella massima riservatezza, di feste private di grandi dimensioni.
Figlio di una collega, a proporne la difesa a Giacomo è Mimmo Ruotolo, avvocato napoletano, conosciuto una decina d’anni prima, capace di mettergli l’allegria con una semplice parola. Potevano solo odiarsi o essere grandi amici: avevano scelto la seconda opzione.
Pubblico Ministero è la dottoressa Lucrezia Varesio, un osso duro che ben presto si orienta verso l’accusa di omicidio premeditato. Molte sono però le falle all’interno del sistema accusatorio e Giacomo non esita a muoversi, spesso sul sottile filo che separa ciò che è legale da ciò che non lo è, per poter confermare alcune intuizioni. D’altra  parte, essere carabiniere, o ex carabiniere come nel suo caso, significa proprio questo: continuare a inseguire la verità e non dimenticare mai che un avvocato ha dei doveri verso lo Stato e non solo verso il proprio assistito. E l’arma, Giacomo l’ha abbandonata proprio per un sospetto nei confronti di un non ben identificato collega.
Marco Sarriano sembra vivere in un perenne stato catatonico: rare  sono le emozioni che mostra e nessuna parola esce dalla sua bocca. Giacomo inizialmente dubita persino che possa trattarsi di lui e non di altra persona: il ragazzo detenuto alle Nuove è ben diverso da quello immortalato nelle vecchie fotografie.
Poco per volta il velo di diffidenza, causato da disturbo post-traumatico da stress confermato dalla dottoressa Anna Bortoluzzi, consulente di parte, viene sollevato: Giacomo e Giulia riescono a trovare la strada per comunicare con il ragazzo e aiutarlo a ricostruire il suo passato.
Giacomo non tralascia nessuna pista e, di ricerca in ricerca, sostenuto e aiutato anche dalla moglie Rossana, arriva a indagare su vicende che portano alla notte di Halloween del 2016, a Liegi: uno snodo cruciale.
Se il caso Sarriano si risolve, rimane però aperto ancora un caso che turba il sonno di Giacomo, animando di incubi le sue notti. L’ 11 settembre 2001 la moglie Rossana è stata travolta da un’auto blu targata CC che l’ha lasciata a terra, priva di sensi. Rossana è sopravvissuta, rimanendo paraplegica ma comunque piena di risorse e di vitalità. 
L’insegnamento è la sua vita, insieme a vari sport che pratica a livello agonistico. Insieme a Giacomo hanno ridisegnato la loro quotidianità, a partire dalla nuova abitazione, un loft situato in un fabbricato costruito nei primi anni del Novecento, fino ad arrivare alla pianificazione delle vacanze. Due handbike da turismo, elettriche, chiamate le Rosse, costruite da un vecchio ed esperto artigiano, sono l’ultimo ritrovato per non rinunciare a quello che hanno sempre amato fare insieme.
Ciò nonostante, Giacomo non si dà per vinto nella sua indagine personale, alla ricerca del suo Bin Laden senza volto: un uomo un tempo legato all’arma che ha travolto la moglie e la loro vita.
Ad aiutarlo è rimasto solo il suo fedele amico Antonio Nicolosi, ma pare che per ora il suo personale caso non sia vicino alla soluzione. 
Non ci resta che aspettare il prossimo capitolo.

Michela Vittorio

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