Il lungo addio
I personaggi, i problemi che affrontano, il lettore stesso, tutto viene travolto dal senso delladdio, dalla sensazione dellevento inevitabile e sconvolgente che deve accadere. LAddio viene incarnato dal commiato di Philip Marlowe al grande amico Terry Lennox, un lungo addio che dura per tutta la durata del romanzo, le cui conseguenze si ripercuotono su tutti gli attori della tragedia.
Sylvia Potter-Lennox è morta, uccisa presumibilmente da suo marito Terry, la fuga messicana di questultimo, supportata e coperta dallamico Marlowe, costituisce una prova schiacciante. Harlan Potter, ricco e potente padre della vittima, ha tutto linteresse a concludere rapidamente la vicenda e sfrutta la morte di Terry in Messico per far chiudere linchiesta.
Philip Marlowe, nel frattempo, mette in gioco tutta la sua vita per coprire la fuga dellamico, finisce in carcere, subisce un interrogatorio-pestaggio da parte della polizia e rischia dessere ucciso per mano dun gangster. Non crede che Terry sia lassassino di Sylvia, e si ripromette di riabilitare il suo nome, anche nella morte.
Improvvisamente fanno la loro comparsa sul palcoscenico altri due personaggi: Roger ed Eileen Wade. Uno scrittore di successo, schiavo dellalcolismo, inguaribilmente depresso e la sua splendida moglie, figura quasi eterea che diventa terribilmente concreta quando nasconde le violenze alcoliche di suo marito. Marlowe viene prima incaricato di rintracciare un fuggitivo Roger, poi di proteggere Eileen da eventuali raptus di violenza da parte dello scrittore.
Ultima, ma importante, pedina sulla scacchiera di Chandler è Linda Loring, sorella di Slvia Potter e amica degli Wade.
Raymond Chandler ci descrive personaggi a prima vista diversi, ma resi fratelli dallAddio, e da un quotidiano squallore fatto di alcolismo, solitudine e disillusione.
Sylvia Potter, la vittima, è lincarnazione della noia. Ricca, viziata, tanto piena dorpelli da aver perso ogni sorta demozione, completamente svuotata dal futile, costretta a combattere lintorpidimento emotivo con schiere damanti. Terry Lennox, suo marito, non è che un debole, un uomo fragile e terrorizzato dalla certezza che la sua vita diventi vuota e priva di senso, come quella di Sylvia. Roger Wade è tanto uno scrittore di successo quanto un uomo fallito, totalmente deluso dalle luci della ribalta, dal mondo delleditoria e dai lettori che gli richiedono solo banalità e mediocrità. Divorato dallalcol al punto da cambiare completamente personalità con un cicchetto, ossessionato dal whisky, consapevole dessere un uomo finito e senza possibilità di redenzione. Eileen Wade sarebbe la gemella di Sylvia, se non le differenziasse la speranza. Come Sylvia è disillusa, vuota, sarebbe una donna finita se non fosse per i suoi grandi amori che persegue con tutto ciò che rimane di lei, al punto da subire e giustificare le violenze del marito, al punto di tentare di sedurre Marlowe, di cercare un nuovo amore, una nuova speranza. Al punto da uccidere quando questi amori le vengono negati.
Uno dei protagonisti è lalcol: una presenza ingombrante e scomoda che investe tutti i protagonisti, li divora e li distrugge, costituisce una fuga e una speranza, vana in partenza, influenza la loro vita, li costringe alla schiavitù della dipendenza, ad un rapporto necessario ma privo di qualsiasi piacere. Lalcol è come lamore, scrive Chandler, Il primo bacio è magico, il secondo è intimo, il terzo è routine. Dopo di che spogli la donna e basta.
Linda Loring, sorella della vittima, è un personaggio emblematico, nelleconomia della narrazione può apparire in secondo piano, ma rappresenta la metafora delladdio stesso, il senso del romanzo.
Linda, a dispetto di Sylvia ed Eileen, è una donna forte, compiuta, è uneccezione del sistema: emotivamente ricca, onesta e coraggiosa. Linda è Marlowe al femminile e, inevitabilmente, i due vivono una passione bruciante, tanto da portare Linda a chiedere al detective di sposarla.
Non durerebbe sei mesi, è limmediata risposta, ma Chandler vuole parlare del matrimonio, e loccasione è servita. Il matrimonio non è unassicurazione garantita contro ogni rischio, non è che unillusione di breve durata; con amarezza Chandler, Marlowe e Linda lo sanno bene, e la vita solitaria è inevitabile. Per due persone su cento è meraviglioso. Gli altri si limitano a tirare avanti. Dopo ventanni, a tutti i mariti non rimane altro che un banco da falegname nel garage.
Linda, però, insiste e la sua insistenza è un grido daiuto, il matrimonio rappresenterebbe per lei un barlume di speranza nella consapevolezza del proprio destino, un avvenire del tutto simile a quello di Sylvia ed Eileen. Marlowe, però, sa bene che la speranza non esiste, aggrapparsi ad un barlume fioco non farà che ritardare linevitabile: la fine inevitabile, laddio inevitabile.
La strinsi a me e lei mi pianse sulla spalla. Non mi amava, e lo sapevamo entrambi. Non piangeva per me. Era semplicemente giunto il momento di versare qualche lacrima.
Perché la consapevolezza delladdio pretende le lacrime, alladdio nessuno può sfuggire, se per Marlowe significa tornare alla solitudine di una scrivania polverosa e per Linda labbandono a vizi e uomini che la priveranno dellanima, il lettore rifletta sul significato del proprio.
Dirsi addio è un po come morire, dice Marlowe/Chandler, citando un proverbio francese.
Addio è una parola carica di significato, contiene il senso della vita, del divenire, dellinevitabilità. Non è una parola da sprecare, e lo dimostra Marlowe con il redivivo Lennox, con la sua sprezzante amarezza.
Arrivederci amigo. Non vi dico addio. Vi dissi addio quando significava qualcosa. Vi dissi addio in un momento di tristezza e di solitudine, quando sembrava definitivo.
Il lungo addio- raymond chandler - feltrinelli
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