Il quarto vuoto



Valentina Di Rienzo
Il quarto vuoto
Mursia
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El-Arish, Sinai, Egitto: lo scheletro di un uomo viene rinvenuto in una tomba risalente all’epoca del Nuovo Regno. Le ossa sono disposte sul fondo del loculo in perfetto ordine anatomico. Dagli indizi preliminari sembra che i resti giacciano lì, indisturbati, da secoli. Il segretario del Supremo Consiglio delle Antichità egiziane Omar Rashid raggiunge lo scavo in compagnia della sua giovane assistente, l’archeologa americana Laura Whinckley, dopo che un’enigmatica lettera anonima li ha condotti nel Sinai. È questo l’inizio di un intricato susseguirsi di depistaggi, morti ed eventi strani che coinvolgeranno i due archeologi e il tenente Raul Ferrini, che sta indagando su alcuni fatti misteriosi che risalgono al suo passato. Che legame c’è tra la tomba ritrovata e l’apparente contraffazione di un famoso quadro di Caravaggio? Qual è il ruolo in queste vicende così intricate dell’arcivescovo di Torino, custode della Sacra Sindone? Un giallo inquietante e avvincente che precipita il lettore nei segreti che legano il mondo della Chiesa e quello dell’arte.

In libreria dal 2016, il secondo romanzo di Valentina Di Rienzo riprende in parte i personaggi che avevano già animato le pagine del suo primo libro, Il Vangelo segreto, aggiungendone ovviamente di nuovi.
Questa volta la trama si dipana fra il deserto del Sinai, ove sono in corso scavi che porteranno a dei misteriosi ritrovamenti, e Torino, città magica e piena di oscuri segreti, dove i protagonisti troveranno finalmente la soluzione a tutti gli enigmi in un drammatico finale.
La storia è molto densa, e il lettore rischia a volte di perderne un po’ il filo, travolto appunto dal susseguirsi di avvenimenti, scoperte, rivelazioni e colpi di scena.
Ma Valentina Di Rienzo è senz’altro molto brava a scrivere storie di mistero, mescolando verità e fantasia, a coinvolgere il lettore, intrigandolo fin dalle prime pagine, che partono dal drammatico incendio del Duomo di Torino, giusto vent’anni fa, (incendio che minacciò di distruggere la Sacra Sindone, salvata solo dall’intervento di eroici Vigili del Fuoco che rischiarono la vita per portare in salvo il prezioso reperto), per poi condurci nel mondo degli scavi archeologici, senza trascurare qualche puntata in quello dei GIS e dell’arte rinascimentale e accenni ad altre trame oscure che si intrecciano fra di loro.
Un libro alla Dan Brown, per capirci, ma ben orchestrato e senza gli eccessi di fantasia in cui a volte cade il “maestro” statunitense. Qualche piccola incongruenza narrativa e qualche eccesso didascalico, specie sul finale, non appesantiscono più di tanto la lettura. Personalmente preferisco trame meno intricate, ma il giudizio complessivo è senz’altro positivo.

 

Gian Luca Antonio Lamborizio

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