Il valzer dei traditori – Rosa Teruzzi



Rosa Teruzzi
Il valzer dei traditori
Sonzogno
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Bello sarebbe se si potesse fare ordine nel passato, mettere a posto i tasselli che ancora mancano per poi approcciarsi con la giusta attitudine a una nuova esistenza. Nella vita reale, però, difficilmente si ha l’occasione di regolare gli eventi, più facile quindi che lo faccia la letteratura.

A tal proposito, con Il valzer dei traditori di Rosa Teruzzi (Sonzogno, maggio 2023) torna la fioraia Libera nella nuova indagine, in una Milano tormentata dalla pioggia. Lei che è soprannominata ormai la Miss Marple del Giambellino, ritorna con la sua schiera di donne a sostenerla e per cui lottare. Fra tutte la madre Iole, spirito libero dall’aria maliziosa, che nessuno riuscirà mai a domare. E la figlia poliziotta Vittoria, che rimane sempre il suo maggior cruccio. D’altra parte, compito di una madre è proprio quello di preoccuparsi, no?

Dove va Vittoria, ogni sera, quando si allontana senza rendere conto a nessuno? Sarà una cosa pericolosa, stante il mestiere che fa?

Libera e Iole sono le maghe del pedinamento, la seconda di più. Specializzata proprio nell’arte del camuffamento. Così le due scoprono che Vittoria sta portando avanti una personale indagine, volta a scagionare il padre del suo compagno Achille. Tale Armando Belardinelli, già pregiudicato, che sta scontando in carcere una condanna per omicidio. L’uomo è infatti accusato di avere ucciso, undici anni prima, Fiorella Domenici, un’anziana ricettatrice. Il fatto che una coppola di sua proprietà sia stata trovata sulla scena del delitto e che la morta avesse un pappagallo che qualcosina la dice, o meglio, ripete quel che sente, fanno dell’Armando l’indiziato ideale. Non ultimo un motivetto, una canzone come valzer cadenzato. Da qualcuno l’avrà pur sentita, quel simpatico pennuto!

Dopo un consulto allarmato, “oddio, con quale losco individuo si è messa la nostra Vicky”, la squadra improvvisata e davvero male in arnese piomba nel fulcro dell’indagine, mettendosi a sua volta a reperire testimonianze e dichiarazioni presso i protagonisti dell’epoca. Con l’aiuto della giornalista Irene e del ruvido Dog, Libera si troverà al cospetto di più di qualche persona che nel 2003, anno esatto dell’omicidio, peccava d’infedeltà. 

Ma la verità, per quanto deludente, è sempre meglio della menzogna in cui i soggetti hanno vissuto, fra tutti il compagno di Vittoria che non ha mai potuto andare fiero delle sue origini.

I romanzi di Rosa Teruzzi sono intrisi di ironia, ricchi di personaggi eccentrici che sembrano prendere anche le cose più ferali con leggerezza. E rendono piacevole la lettura.

Al di là dell’indagine, però, andando bene a scavare, essi sono pieni di sfaccettature e di ombre. Su tutti, Libera, che è combattuta tra un amore impossibile per il capo della Squadra Mobile, tra l’altro anche il superiore della figlia, che presto avrà un bambino da un’altra donna, e la corte velata (neanche più di tanto) di un vecchio corteggiatore. Sempre alla ricerca del cosiddetto Gatto con gli Stivali, ovvero un rapinatore mascherato che potrebbe essere suo padre.

Curare tutto coi fiori, come fa Libera quando sceglie la tipologia di fioritura da mettere nei mazzi che confeziona ai suoi clienti, è una bella illusione. Purtroppo però ci sono fantasmi che albergano nell’animo e nessuno può scacciare o guarire totalmente. Solo il tempo può, con le sue poche certezze. Quelle a cui ci si aggrappa, per diventare persone migliori.

Cristina Biolcati

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