Hakan Nesser, autore svedese della fortunata serie poliziesca del commissario Van Veeteren , merita un po’ di fama anche tra i lettori italiani.
La sua scrittura lineare, elegante, introspettiva riesce a condurci per mano verso qualcosa che a noi è nascosto, celato, solo immaginabile.
La vita vera prende corpo durante le vacanze estive in campagna, negli anni sessanta, di due adolescenti, Erik, il protagonista principale, e il suo amico Edmund.
Un estate svedese apparentemente gioiosa, ludica, stupefacente, ma presagio del Fattaccio.
L’amicizia, l’amore, la scoperta del sesso, la rivalità, la morte, la paura, diventano prorompenti nella vita dei due personaggi che tra silenzi e sguardi riescono a stabilire un’ affinità indissolubile.
Accanto a loro compaiono e scompaiono personaggi di minor rilievo, ma sempre ben caratterizzati.
Le famiglie d’origine con i loro misfatti e i loro drammi, il fratello Henry, la bellissima Ewa Kaludis, il campione di pallamano Berra Albertsson, il commissario Lindstrom.
E proprio il Fattaccio, un delitto inspiegabile che sconvolge la tranquilla routine estiva, è l’elemento trainante del percorso esistenziale dei due adolescenti, non più ormai innocenti.
Un romanzo giallo che lascia irrisolto sino alle ultime pagine il caso più importante della vita dei due protagonisti e che solo all’ultimo, con una degna suspense, ci regala la leggerezza della rivelazione, proprio perché : “La vita deve essere come un giorno d’estate per una farfalla”.
Il ragazzo che sognava Kim Novak
claudia caramaschi
