Il vomerese
La tensione è continua, dalla prima all'ultima pagina, e questo è in fondo quello che si chiede a un giallo; molto ben scritto, è quasi inutile aggiungerlo trattandosi di Veraldi, con una prosa che suggerisce un'atmosfera pesante come il piombo degli anni cui fa riferimento la storia.
C'è forse un eccesso di retorica nei dialoghi (ma probabilmente è un effetto voluto, ripensando all'enfasi e talvolta all'ampollosità di cui i brigatisti ammantavano i propri discorsi e comunicati); e si nota il fatto che Napoli rimane un po' sullo sfondo, tratteggiata qua e là ma sempre e soltanto "scenografia".
"Il vomerese" forse non è il capolavoro di Veraldi ma è comunque un magnifico romanzo, e Veraldi stesso uno dei padri fondatori della narrativa noir italiana, insieme a pochi altri; peccato che sia venuto alla ribalta tardi, oltre i cinquant'anni, ed abbia prodotto tutto sommato pochi titoli. (ugo mazzotta)
Il vomerese- attilio Veraldi - avagliano
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