E’ stato un attimo
Fu il freddo a riportarmi nel mio corpo. Lo sentivo salire lungo la schiena, disegnandomi i nervi e i muscoli. Ero disteso su una superficie dura e gelida, con gli occhi chiusi e le gambe aperte. Cazzo che botta, pensai. Max mi ha fregato. Figlio di puttana. Max era stato il mio socio, un bel ragazzone che somigliava vagamente a Rod Stewart, con i capelli castani chiari raccolti in un codino. L'avevo conosciuto una notte fuori dal bar di Oreste, un posto così zozzo che per andarci bisognava tenere poco alla salute. Ma io mica entravo, stavo fuori e vedevo. Mi chiamo Santo, e il mio lavoro mi aveva fatto meritare il soprannome di Trafficante: Santo Trafficante, come uno di quelli del complotto Kennedy. Meglio di Denti, il mio cognome vero, che sembrava il cartellino sopra una reliquia...
Da qui parte una storia. La storia di un uomo che cerca il passato. C' è un omicidio, c' è la Milano multietnica, c' è la Milano griffata e la Milano cambiata. Per chi è vicino è da poco superato i quaranta ci sono riferimenti a musiche, gusti, posti, architetture che ti entrano dentro e lasciano una dolce malinconia.
Un susseguirsi di colpi di scena, un noir originalissimo, serrato ed agrodolce. Da leggere. (davide fent)
E’ stato un attimo- sandrone dazieri - mondadori
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