In caso di emergenza – E. G. Scott



E. G. Scott
In caso di emergenza
SEM
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Due autori e un solo pseudonimo, E. G. Scott, dietro cui si celano Elizabeth Keenan e Greg Wands, scrittori e sceneggiatori di New York che tornano ai propri lettori con questo nuovo, intenso, thriller, “In caso di emergenza”. 
Le due protagoniste, Charlotte e Rachel, donne diverse ma entrambe provate dalla vita e con un passato da lasciarsi alle spalle, si conoscono da qualche anno e piuttosto che soccombere sotto il peso di errori e fallimenti, si reinventano e aprono uno studio di bellezza che gestiscono in prima persona. Sono specializzate in trattamenti olistici e agopuntura. Ma il passato torna sempre a galla e le ombre che si allungano scompigliano le sicurezze e travolgono ogni nuovo inizio quando le radici del male affondano nei segreti e nei rancori. 
Charlotte è una trentenne di Long Island. Aveva una promettente carriera davanti a quando aveva ottenuto una borsa di studio prestigiosa ed era risultata la più giovane specializzanda in psicochirurgia nella storia del Greater New York Medical Center. Adocchiata da un arrogante neurochirurgo, Hernry Thornton che ne aveva fatto la sua amante e non aveva esitato a sacrificarla dopo un drammatico incidente sul lavoro, Charlotte non si è crogiolata nel dolore né si è abbruttita e ha rivolto ad altri campi la propria competenza, ovvero la medicina alternativa. Professionale e competente, è molto sensibile ed entra in empatia con coi suoi pazienti, ma soffre terribilmente quando sul web viene attaccata immotivatamente e la propria professione viene paragonata a una sorta di rimedi da circo. La sua fragilità è sempre lì, in agguato, e pronta a rompersi sotto la crosta di un apparente distacco professionale, ma sembra avere trovato un nuovo equilibrio sentimentale con Peter, che però da giorni non si fa sentire. Lui lavora in incognito e il loro rapporto deve rimanere segreto, così le ha chiesto fin dall’inizio della storia d’amore. 
La sua collega, Rachel, al contrario, è più sicura di sé e ben più agguerrita verso la vita che affronta con allegria, nonostante un passato di droghe e tossicodipendenze che l’hanno portata a vedere la morte in faccia, in seguito a un collasso da overdose. Dopo quell’esperienza devastante, Rachel si è rinnamorata della vita e ha cambiato radicalmente approccio. È diventata una sfegatata cultrice di una condotta di vita sana, pratica lo yoga e fa massaggi olistici nello studio con Rachel che per lei è come una sorella più fragile da proteggere.
Mentre Charlotte è impegnata al lavoro, riceve la chiamata che nessuno vorrebbe ricevere, quella della polizia che le chiede di identificare un corpo. Charlotte teme che sia Peter che da giorni non riesce a rintracciare. Sconvolta, abbandona nel suo studio Lucy, una sua paziente che stava trattando, ma quando arriva all’obitorio si ritrova davanti al cadavere di una perfetta sconosciuta che però aveva il suo numero di telefono in tasca e un biglietto con una sola frase: In caso di emergenza.
Chi è la sconosciuta?  Che significa quel biglietto? Che legame potrà mai esserci con lei?
A seguire le indagini sono i detective Silvestri e Wolcott. Scapolo il primo, sposato il secondo. Silvestri ha garbo e sensibilità, Wolcott appare più duro e distaccato. Entrambi sanno fare bene il proprio lavoro e vogliono vederci chiaro sull’accaduto.
La trama si complica quando dopo una furiosa litigata, Charlotte si reca a casa di Rachel e la trova morta. I sospetti ricadranno su di lei e sul suo passato che tanto dolore ha provocato quando faceva parte dell’equipe dell’arrogante neurochirurgo.
Romanzo interessante, caratterizzato da personaggi ben costruiti e un plot coerente. Scritto in maniera fluida alternando le voci dei diversi protagonisti e quindi i loro punti di vista che proiettano il lettore sulla scena dove l’azione si svolge, ma non mancano le introspezioni psicologiche che danno struttura e corposità ai singoli personaggi, facendo partecipare il lettore ai propri pensieri. Alle debolezze. Alle paure.
Sullo sfondo le domande che ognuno si porta dentro: si può ricominciare una nuova vita davvero seppellendo nell’oblio ciò che siamo stati e abbiamo fatto? Oppure le conseguenze di quegli atti produrranno effetti che si riverbereranno su chi verrà dopo? 
In definitiva, il passato muore con una parte di noi o ci accompagna per sempre?
Tema interessante che coniuga diverse formule di approccio e ci sembra particolarmente riuscita questa di “In caso di emergenza”, supportata da una narrazione scorrevole in prima persona e il ritmo adeguato che si confà a un thriller introspettivo. 
Il passato, volenti o nolenti, insomma, influenza il nostro vissuto e trasforma in armi spuntate le illusioni che non ci appartenga più. E prima o poi torna a reclamare il suo obolo. 

Roberto Mistretta

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