MilanoNera incontra Juliane Roderer

Juliane Roderer, agente letterario di Monaco di Baviera che parla correntemente la nostra lingua, si incontra facilmente ai festival letterari italiani importanti, da quattro anni assiste al Nebbiagialla. Ci parla del mercato tedesco degli autori italiani dove i più amati sono le tre C : Carlotto, Carofiglio e Camilleri.

Come mai frequenta i festival letterari italiani?

“Vengo per incontrare gli autori che rappresento, per scambiare idee, novità e segnalazioni su scrittori interessanti per il mercato tedesco. Oltre che per il Nebbiagialla, vengo in Italia per il Salone del libro di Torino, dove incontro i grossi editori e per Più libri più liberi di Roma. Quest’estate per la prima volta andrò a Diciottoeventi a Salsomaggiore.

A chi si rivolge per stabilire i contatti? Agli autori, agli agenti letterari o agli editori?

Incontro tutti, cerco di fare il punto della situazione. Agli editori italiani propongo autori tedeschi e italiani e mi offro di rappresentare i loro autori in Germania. Qualcuno mi contatta direttamente perché mi conosce, parecchi contatti avvengono grazie agli autori che già rappresento.

Quali scrittori ha portato in Germania?

Loriano Macchiavelli (alcuni libri della serie Sarti Antonio, e recentemente Malastagione scritto assieme a Francesco Guccini), Paolo Roversi, Bruno Morchio, Roberto Mistretta (che in Germania è uscito con più volumi che in italia), Valerio Varesi, Andrea G. Pinketts, Alfredo Colitto, Adele Marini, Gianfranco Nerozzi, Maria Masella, Rosa Cerrato, Diana Lama, Angela Capobianchi, Annamaria Fassio e sto vendendo “Il mercante di libri maledetti” di Marcello Simoni. Ho anche venduto l’autobiografia di Bud Spencer che ha avuto molto successo, oltre 150’000 copie vendute in meno di un anno.

Porta anche scrittori tedeschi in Italia?

Pochissimi, sono convinta che l’Italia abbia già una grande varietà di scrittori di grande talento e capacità di raccontare storie. Ha un ambiente che vale la pena di essere raccontato, la mafia, la corruzione politica e i misfatti sociali che vengono proposti nei gialli.

Che requisiti deve avere il libro di un autore italiano per piacere ai lettori tedeschi?

L’ambientazione locale ben determinata come quelle di Andrea Camilleri e Roberto Mistretta. O in una città, come la Genova di Bruno Morchio e la Milano di Paolo Roversi. Piace anche la connotazione politica di Massimo Carlotto e l’ambientazione legata alla giustizia di Gianrico Carofiglio. In Germania sono molto apprezzati i gialli. I tedeschi amano leggere del mondo che sognano o che ha un difetto dal punto di vista politico o sociale, dell’Italia apprezzano la leggerezza dell’essere e la buona cucina. Importante è anche il numero delle pagine, il libro deve essere abbastanza spesso per costare almeno 8 euro in versione tascabile, minimo 150 pagine. Alcuni testi italiani sono più brevi, la traduzione riesce ad aggiungere un 10% ma ad alcuni editori non basta. D’altra parte anche per alcuni generi 150 pagine non sono sufficienti per sviluppare bene una storia. L’ideale sono 280 – 300 pagine.

Come mai in Germania si usa far pagare il biglietto alle presentazioni?

I lettori sono disposti a pagare volentieri per incontrare gli autori. Gli scrittori chiedono un gettone alla libreria e all’editore, si pagano da 5 euro senza rinfresco in su.

Vi sono altri usanze differenti?

In Italia gli scrittori hanno più iniziativa personale ad associarsi e a organizzare eventi, si muovono senza delegare tutto all’editore. Sono autori fino in fondo, si impegnano anche nella promozione.

Ha qualche suggerimento?

Bisognerebbe educare i bambini alla lettura, leggendo loro storie che stimolino la fantasia, altrimenti non avranno mai una vera passione per la lettura.

 

Ambretta Sampietro

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