La gabbia delle scimmie



victor gischler
La gabbia delle scimmie
meridiano zero
Compralo su Compralo su Amazon

Victor Gischler è pulp. Inutile girare attorno alle cose. Gischler è pulp come lo è Lansdale, come lo è Leonard e a volte in un certo senso pure McCarthy, tanto per fare dei nomi.

È tutta questione d’impostazione. Della maniera con cui una storia può essere raccontata, della maniera con cui una descrizione azzeccata può farti entrare con la mente in un luogo, della maniera con la quale i dialoghi tra i vari protagonisti assumono il ritmo di una salace danza macabra.

La gabbia di scimmie, per essere un romanzo d’esordio (2001), parte decisamente con il piede sull’acceleratore: c’è subito un morto, anche in modo un po’ bizzarro. E poi un amore che nasce in un momento che non diresti mai. Ma Cupido, si sa, non bada certo all’ambiente. Victor Gischler costruisce con intelligenza una trama fitta di accadimenti e con il fiato sul collo del protagonista. Un uomo, tal Charlie Swift, gangster di Orlando, che ha la scorza dura e non è affatto stupido. Sa che quando cercano d’incastrarti, vuol dire che stanno mettendo su un bel baraccone. Armato di qualunque oggetto in grado di ferire o ammazzare, Charlie si destreggia in un marasma criminale fatto di brutti ceffi, personaggi bizzarri e individui che hanno visto troppe volte film come Scarface.

Non manca davvero niente nella vicenda di Charlie, ci sono i morti, tanti, c’è il sangue, l’onore (che rimane appannaggio di pochi eletti), la guerra tra bande rivali e il piombo.

La scrittura agile e senza mezzi termini porta irrimediabilmente il lettore a mordere le pagine, in un susseguirsi di eventi che non fanno altro che aumentare il desiderio di sapere come andrà a finire.

Non c’è la trama tipica di un giallo con assassino di svelare. Nessuna grande investigazione, tant’è che gli agenti di polizia sono pochi e sono corrotti ne La gabbia delle scimmie. Ma c’è un universo gangster che pensa a risolversi i suoi cavoli con violenza e per i fatti propri.

Charlie è un gangster. Quindi deve sbrigarsela da solo.

Ma non ha nessuna intenzione di giocare secondo le regole degli avversari.

Romanzo d’esordio folgorante, ha stregato i suoi lettori e anche parecchia gente che ne sa qualcosa su come si scrive un buon noir. Gischler è autore di sette romanzi, ma con questa prima prova aveva già ampiamente dimostrato di che pasta è fatto.

Non a caso annovera, tra le altre, alcune sceneggiature per il troppo sottovalutato fumetto del Punisher.

Massimo Versolatto

Potrebbero interessarti anche...