La morte viene di notte – Joanna Mo



Johanna Mo
La morte viene di notte
Neri Pozza
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E’ una lettura che scaraventa con violenza contro un muro: un muro di solitudine, di rabbia, di depressione e di nostalgia.
Il corpo di un adolescente, che tiene in mano un piccolo fiore appassito, viene ritrovato in una pozza di sangue. Il viso è completamente tumefatto, la visione è angosciante. Il ragazzo, Joel, è il figlio di una compagna di scuola ed amica della detective Hanna Duncker, tornata sull’isola di Oland dopo 16 anni.
Sarà lei a doverlo comunicare a Rebecka; sarà lei a dover indagare in un paese dove aveva giurato che non avrebbe mai più messo piede, sarà lei a condurre le indagini in una piccola contea dove il nome Duncker è legato al crimine.
Hanna ha una personalità variegata: di lei si capisce subito che preferisce la rabbia al dolore perché sa gestirla meglio. Inizialmente riservata, persino troppo distante dai suoi colleghi, riesce comunque a farsi strada tra le persone che popolano Oland, grazie alla sua umanità, alla capacità di sapersi avvicinare al dolore.
Non sarà  facile, nonostante la morte del padre avvenuta l’anno prima, avere a che fare con la gente di Oland: troppi ancora i pettegolezzi, troppi i non detti.
Non sarà facile soprattutto perché, per arrivare a capo dell’indagine, Hanna dovrà fare i conti anche con se stessa e con il suo passato.
Joanna Mo ha una scrittura avvincente: sa mescolare l’agghiacciante ritrovamento di un giovane che – nonostante le crisi – vive con progettualità, al rasserenante profumo di torta al cioccolato con panna che accompagna il suo ultimo giorno.
Le bevande calde, tipiche dei gelidi giorni nordici, riscaldano anche noi e ci aiutano ad entrare in questa profonda trama mentre la detective Hanna Duncker controlla le proprie emozioni, accarezzando un tatuaggio che ha sul polso: un piccolo usignolo.

Marinella Giuni

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