la ragazza di fronte



Margherita Oggero
la ragazza di fronte
Mondadori
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Un bel titolo che avrebbe potuto essere anche: La ragazza che guarda.
E comunque  quella ragazza che poi è lei, Marta Cordero, l’incantevole e irraggiungibile bambina dai capelli biondo rosso che tanti anni prima leggeva un libro, seduta su un seggiolina azzurra, nel terrazzo proprio di fronte a Michele Torre, sette anni appena, arrivato dal sud con la famiglia e che aveva trovato alloggio in un appartamentino ricavato negli annessi dati a pigione di un palazzo nobile…
Margherita Oggero mette come breve ma perfetta introduzione i versi di Grace Paley tratti da Fedeltà:

Perché non dovrebbero gli uomini guardare le donne

e le donne guardare gli uomini

e le donne guardare le donne

e gli uomini guardare gli uomini

perché non dovrebbero

prendersi le misure a vicenda (come

dicevamo una volta).

Una bella storia di sguardi, di silenzi, di immaginazione, di desideri troncati o meglio mancati perché parevano impossibili.
Un abisso allora invalicabile divideva la ricca bambina bionda dal guaglioncello campano. Ma tanti anni prima proprio quella bambina che leggeva seduta nel terrazzino di fronte era stata la molla che aveva cambiato completamente la vita di Michele, facendogli desiderare di leggere, di migliorarsi, di imparare, di studiare. E lui che era bravo e intelligente era andato sempre più avanti, ce l’aveva fatta, si era laureato in ingegneria e poi…
Lei Marta equilibrata, pignola, paciosa e,  fin da bambina sopraffatta dall’esuberanza dei fratelli maggiori gemelli, si rifugiava sul balcone per stare sola e per sognare in pace. Poi la complicata laurea in archivistica che l’aveva fatta viaggiare e seguire in America quell’amore sbagliato, che aveva rischiato di spezzarla, e infine il ritorno a Torino di una donna adulta, disincantata e sola, che sapeva bastare a se stessa. Tornata a casa? Forse e comunque in un condominio simile a quello dove aveva passato l’infanzia, con il facile, monotono lavoro presso una fondazione e una sola segreta debolezza: “razzismo estetico” e cioè spiare dietro le tende, al buio, il trucido inquilino della casa di fronte e inventargli delle storie.
Ma poi quell’inquilino scompare e il demoniaco burattinaio della vita, che si diverte a mischiare le carte per una nuova partita, mette di nuovo un cortile tra Marta, la bambina dai capelli biondo rossi, e Michele il piccolo immigrato del sud.
Michele Torre, trasformato in automedonte dei viaggiatori ferroviari che, alla guida dei Frecciarossa, solca la penisola per poi rientrare ogni giorno nel suo appartamento e guardare al di là dalla finestra, nella vita e nei pensieri degli altri.
E finalmente il burattinaio si dà una mossa, le finestre si schiudono, i personaggi si incontrano, si conoscono e qualcosa deve accadere per forza.
Margherita Oggero non mi sorprende, mi affascina, ma già conoscevo e apprezzavo a fondo questo suo caldo lato di umanità e di grande attenzione per i sentimenti più veri, che non disdegna però una raffinata e coinvolgente ironia narrativa  dall’inizio alla fine. Questo è un libro da leggere assolutamente per poter anche noi ritrovare e immaginare qualcosa di positivo. La ragazza di fronte infatti è un intrigante spaccato della storia sociale di Torino negli ultimi cinquant’anni e al tempo stesso la bella e singolare storia di un grande amore che forse verrà.

 

Patrizia Debicke

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