Un altro grande personaggio storico – dopo che è capitato ad Aristotele e Dante, Kant e Freud – viene inopinatamente trasformato in investigatore, stavolta dalla fervida immaginazione di Anna Vivarelli: addirittura Giacomo Casanova a Venezia nel 1775, trent’anni dopo la famosa fuga dai Piombi dove era stato rinchiuso perché “spirito libero” (come ama raccontare). Alla sua ombra sono co-protagonisti due ragazzini che nemmeno si conoscono. Tommaso, figlio di un provetto intagliatore di legno, viene sequestrato per ricattare il padre e costringerlo a rubare i gioielli in una casa patrizia dove sta lavorando; mentre è prigioniero per ingannare il tempo disegna col carbone sulle pareti della stanza/carcere il panorama della città che vede dalla finestra. Marco, orfano di pescatore ha un fratello che lavora in uno squero (fabbrica di barche) e guadagna qualche spicciolo e un po’ di pane per la famiglia come garzone da un fornaio; si insospettisce osservando di notte luci e strani movimenti sulla piccola isola di fronte a casa sua e lo racconta all’illustre cavaliere, incontrato casualmente, che si attiva subito per la soluzione del mistero che porterà alla luce un piccolo e insospettabile, ma non per questo meno pericoloso, mondo di miserie umane.
Vivarelli alterna sapientemente i tre “movimenti” dell’azione: il sequestro e la prigionia di Tommaso, il travaglio del padre tra ricatto e sensi di colpa, le indagini di Marco, che dal suo mentore riceve i primi rudimenti di un’educazione mentale in cui è fondamentale saper osservare e collegare i fili di segni e indizi. Che è poi la vera “morale” del racconto poliziesco, oltre alla ricerca della giustizia naturalmente. Alla fine forse Tommaso avrà scoperto la propria vocazione di pittore e Marco avrà trovato un mestiere dignitoso. Il libro, che esce insieme a Invito a Westing House, sesto titolo della nuova collana Giallo e Nero della Piemme, erede della storica Junior Giallo (Mondadori anni ’90), testimonia il crescente interesse di ragazzi/e per il genere.
I libri per ragazzi: Un mistero nero carbone
Fernando Rotondo