La stazione – Jacopo De Michelis



Jacopo De Michelis
La stazione
Giunti
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Chi leggerà La stazione, il libro fresco di stampa della casa editrice Giunti, non guarderà più la Centrale ferroviaria di Milano con gli stessi occhi. Questo primo romanzo di Jacopo De Michelis, milanese di nascita e veneziano d’adozione già editor presso Marsilio, è monumentale come l’architettura della stessa stazione;  ricco di particolari studiati accuratamente in otto anni di stesura, tanto lui ci ha messo a scrivere la storia. Soprattutto, con all’interno miriadi di racconti e aneddoti, che porteranno alla conoscenza di un ambiente sotterraneo, fatto di intercapedini e cunicoli impressi ad arte, per usare un termine caro alla fotografia, altra sua grande passione.
Siamo nel 2003 e l’ispettore Riccardo Mezzanotte è un trentenne trasferito da poco dalla sezione Omicidi alla Polfer, la polizia ferroviaria, per avere ceduto a una provocazione. In atto c’è infatti un processo che lo riguarda e non lo fa dormire sonni tranquilli, così come la tensione esaspera i litigi con la fidanzata Alice, dalla quale Riccardo si sente ogni giorno più distante. 

Figlio del compianto commissario Mezzanotte, Cardo, come viene chiamato dagli amici, ha un temperamento volitivo, con un passato da pugile dilettante, e non si tira mai indietro nelle situazioni. A questa punizione, che lo ha fatto retrocedere negli uffici della Stazione Centrale milanese, segue un’indagine peculiare. Mezzanotte si mette a indagare sull’uccisione di alcuni animali domestici trovati seviziati sui binari, rifacendosi a studi attendibili secondo i quali chi tortura gli animali segue un crescendo di atti criminosi. È documentato infatti che i peggiori serial killer della storia, ai loro esordi, si siano macchiati di simili riprovevoli gesta.

Ma gatti e cani amputati e sventrati sono solo sporadici accadimenti, a cui nessuno presta attenzione, che invece si riveleranno forieri di sviluppi. L’indagine di Riccardo Mezzanotte convergerà con quella di Laura Cordero, una bella ventenne che presta volontariato al centro di ascolto con sede proprio sotto la stazione. Lei ha il delicato dono di avvertire la sofferenza altrui, e si mette alla ricerca di due bambini che spesso le compaiono davanti e ritiene possano avere dei problemi. Una significativa sinergia, quella di Mezzanotte-Cordero, dove ciascuno dei due personaggi non rimarrà immune al fascino dell’altro.

La stazione è un romanzo composto da più di ottocento pagine, scritte con una prosa cinematografica, in cui il thriller si unisce all’avventura, toccando molte tematiche. C’è tanta azione che non può essere arginata, in linea con la tempra dell’ispettore Mezzanotte e le dinamiche da lui create. Tanta carne al fuoco, come si suol dire, che forse poteva attendere un pochino e dare vita addirittura a una serie. Anche se è da precisare che i “racconti nel racconto” sono molto ben concepiti e collegati fra loro, per cui bisogna rispettare la scelta dell’autore.

Riccardo e Laura dovranno scendere nelle viscere della terra, se vorranno arrivare a scorgere un po’ di luce. Un sottosuolo che brulica di misteri e di vita condotta ai margini, con picchi di tensione e qualche particolare piccante, che non guasta. Ma non vorrei svelare troppo. 

Basti sapere che ogni enigma porta alla risoluzione di qualcosa di più grande, come fosse una scatola cinese o la cassa di risonanza di un effetto domino. Finché non sarà svelato proprio ciò che Riccardo anela a scoprire da tutta una vita, la spiazzante risposta per fare finalmente pace col passato.

Cristina Biolcati

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