La vendetta di Giobbe – Roberta De Falco



Roberta De Falco
La vendetta di Giobbe
Piemme
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Trieste è una città suggestiva che esercita indiscutibile fascino su chi la visita ma anche su chi la abita. E’ la città con i tramonti mozzafiato e il vento che soffia forte e smuove le emozioni. 

Qui è ambientato il romanzo “La vendetta di Giobbe” e la città non solo fa da sfondo ma fa la sua parte. Nel corso della lettura sembra di poter proprio essere presenti sul posto e poter ammirare da vicino il golfo d’argento e di luce o il baluginare delle onde che si infrangono in lontananza contro le lunghe scie di boe. 

Qui in un’alba invernale viene ritrovato un cadavere. A rinvenire il corpo è un pensionato che si imbatte per caso nel morto. Si tratta di un agente immobiliare, Tullio Gruden, che anni prima aveva venduto una casa ad un immigrato del Bangladesh.  Molte persone lo volevano morto per via delle sue attività immobiliari poco chiare e truffaldine. Proprio per questo all’inizio sarebbe stato facile incolpare Chopra, una delle tante vittime dei suoi raggiri. Per fortuna nel corso delle indagini a cui tanti prendono parte, dall’Ispettore Davolio all’agente Pitacco e al Pubblico Ministero Gargiulo, si leva una voce in controtendenza che non crede alle facili sentenze e ancora di meno alle condanne già scritte. Si tratta di Elettra Morin, nuovo Commissario della Squadra Mobile di Trieste che fin da quando compare sulla scena impariamo ad apprezzare. E’ lei che darà la svolta alle indagini grazie alle sue peculiarità. Innanzitutto, è persona complicata quasi come l’indagine che porta avanti. Inoltre, è un insieme di emozioni, passato e presente, desideri e paure che ne fanno un personaggio convincente che traina gli eventi. Non solo, grazie al suo intervento si farà luce laddove la situazione è complicata evidenziando quanto sia complicato iniziare da zero in un paese come il nostro. 

“La vendetta di Giobbe” è un giallo a forte propensione sociale. Si parla di immigrazione e di quanto sia difficile per uno straniero, pur lavorando sodo, guadagnarsi da vivere e garantire un futuro ai propri figli. Allo stesso tempo si parla di famiglie difficili e della difficoltà di diventare adulti lasciandosi alle spalle un’infanzia faticosa. Il tutto ambientato ai nostri tempi, quelli della pandemia che ha aggravato situazioni già in bilico, ha minato la fiducia e la solidarietà, ingredienti necessari per relazioni umane positive. 

Un libro che si fa apprezzare da molti punti di vista. 

Come sempre, buona lettura!

Paola Carbellano

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