L’Assemblea dei morti di Tomàs Bàrbulo
Nessuno ormai svaligia più le banche, i sistemi di sicurezza sono talmente evoluti da rendere l’impresa impossibile. Però quando un gioielliere francese bene informato dispone un piano organizzato per rubare i gioielli della fiera internazionale passando dalle fogne ed abbattendo una semplice parete, quattro rapinatori sufficientemente disperati da provarci li trova. Quattro ladri spagnoli abbastanza sventati da farsi ingolosire dalla prospettiva di un facile guadagno accettano il furto su commissione a Marrakech. Il committente fornisce loro una guida, un sahariano talentuoso che conosce luoghi e costumi e che per essere accettato deve giurare cieca obbedienza al Guapo, il leader del gruppo, pur avendo un interesse diverso per partecipare a questa avventura. I quattro noleggiano un pulmino al quale applicano un sottofondo per nascondere gli attrezzi da lavoro e decidono, per rendersi credibili come turisti, di portarsi le mogli. Inizia un viaggio dallo spirito goliardico di una gita scolastica, tra gelosia, ninfomania, paura e competizione.
Tomàs Bàrbulo giornalista inviato per El Pais in diversi paesi del nord Africa come esperto del mondo arabo, festeggia i suoi sessant’anni pubblicando L’Assemblea dei morti, suo primo libro.
In L’assemblea dei morti, l’autore riesce a dare carattere e personalità ai suoi personaggi tanto da renderli reali, come se chi legge viaggiasse insieme a loro seduto sull’ultimo sedile di quel pulmino. Suoni, colori, odori e voci dei mercati, delle strade, nelle riad all’ora della preghiera prendono corpo in questo realistico viaggio in Marocco.