Eredità Caravaggio



Alex Connor
Eredità Caravaggio
Newton Compton
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Dell’autrice del bestseller mondiale Cospirazione Caravaggio, Alex Connor, è arrivato in libreria il nuovo romanzo, Eredità Caravaggio, incentrato sulla splendida figura di Artemisia Gentileschi, incomparabile pittrice e donna di tempra e abilità eccezionali, colei che sicuramente ha saputo rappresentare al meglio l’eredita stilistica, simbolica e intellettuale di Caravaggio. Costruito abilmente su due diversi piani temporali e con due eccezionali protagoniste, Eredità Caravaggio fruisce, come principale ambientazione, di due case in due diverse città. Il piano attuale, l’oggi insomma, è rappresentato dal bello e confortevole appartamento di Londra, proprietà di Cornelia Stein, una elegante e ben portante vedova settantunenne che ha ereditato carte e documenti della famiglia del marito che gestiva una famosa galleria romana. Nel piano temporale del passato invece siamo alla metà del ‘600, in quegli anni macchiati di falso e perverso bigottismo, che videro con indifferenza estrema povertà e sfrenata ricchezza. E qui la casa dell’ambientazione descritta dalla Connor è un decoroso palazzetto napoletano ma che ha visto giorni migliori e che negli ultimi anni è diventato la dimora e l’atelier della famosa e scandalosa pittrice Artemisia Gentileschi, ormai cinquantenne. Ma sarà proprio l’eredità ricevuta da Cornelia, tra le carte del lascito salta fuori una misteriosa busta con dentro antichi taccuini, forse redatti a metà del ‘600 da un bibliotecario inglese, a scatenare la cupidigia di collezionisti miliardari e, inserendo un’articolata trama gialla e  a mettere a rischio lei e i suoi amici ma anche a legare in modo indissolubile la vita della due protagoniste. Per Cornelia Stein quelle memorie lontane, quelle battaglie combattute eroicamente da una coraggiosa donna per affermare a ogni costo la sua personalità e la sua arte, rafforzano le convinzioni delle sue ideali scelte di vita e anche per questo diventeranno un’eredità da proteggere a ogni costo. Le due storie s’incrociano si sovrappongono e si completano armoniosamente costringendo il lettore a continui ma ben calcolati balzi nel tempo dove avventure, romanticismo, angosce, sopraffazioni e affetti si mischiano di continuo, in un diabolico ma affascinante balletto. Fin da bambina, Artemisia Gentileschi, unica femmina dei figli di Orazio Gentileschi, aveva dimostrato una precoce e sorprendente confidenza con i pennelli e un talento di gran lunga superiore a quello dei fratelli. Caravaggio, amico e compagno di bagordi del padre, intuì e incoraggiò il suo talento. Talento, quello di Artemisia, che in seguito la farà diventare persino una migliore e più sensibile pittrice del padre, un’artista grande e prodigiosa e, in qualche modo, persino accettata in un mondo all’epoca praticamente solo maschile. Quando aveva solo diciassette anni, però, proprio colui che su ordine del padre avrebbe dovuto darle lezioni di pittura, il suo maestro Agostino Tassi, compra la sorveglianza della governante e la stupra. Per una ragazza in quei tempi è la rovina, solo riparabile con il matrimonio, ma Tassi è già sposato e ha rogne matrimoniali in corso. Addirittura è stato accusato di stupro anche dalla cognata. Artemisia, che vuole difendersi in qualche modo, decide di portare la sua denuncia davanti a un tribunale. Con gran fatica convince suo padre, ma ci vorrà un furto di un quadro di Gentileschi commesso dal Tassi, prima che acconsenta. Il terribile processo metterà Artemisia davanti alla distruzione della sua reputazione come donna, alle più infami calunnie e la costringerà a subire esami medici invasivi e, perché si accerti la sua verità, a una tortura che rappresenta un specie di giudizio di dio che la dirà innocente. Tassi viene dichiarato colpevole, ma il papa che pretende le opere che gli aveva commissionato, lo perdona. E purtroppo la reputazione di Artemisia è distrutta, rovinata dai pettegolezzi. Pubblicamente considerata a Roma quasi un prostituta, sarà costretta a sposare Stiattesi, un mediocre pittore, per allontanarsi dalla città eterna. Ma Artemisia non dimentica la sua arte e gli insegnamenti di Caravaggio che ha aveva creduto in lei. E così, arrivata a Firenze, ricomincia subito a lavorare, si affida ai buoni uffici del nipote di Michelangelo e si fa valere fino a diventare la prima donna ammessa all’Accademia di Arte del Disegno di Firenze, e a ricevere importanti commissioni dal granduca Cosimo II. La la sua avventura umana non è finita, da Firenze andrà a Prato, da Prato a Roma e a Venezia, affronterà il dolore della morte dei figli maschi, l’amore, la separazione e in seguito chiamata in soccorso dal padre, dimenticando le ingiustizie subite, affronterà  il viaggio fino in Inghilterra alla corte di Carlo I, per lavorare per lui e per la corte facendosi ammirare da tutti. Là conoscerà un bibliotecario inglese di fama… Nel mondo dell’arte di allora, interamente dominato dagli uomini, la coraggiosa Artemisia divenne una stella destinata a brillare di luce propria. Una vera icona di forza, perseveranza e determinazione. Fu geniale, ma dovette superare ostacoli quasi insormontabili per dimostrare ciò che era in grado di fare una donna. Ferita nell’anima, chinò la fronte, per rialzarla vittoriosa sugli altari dell’arte. Alex Connor non si smentisce e anche stavolta ci regala un romanzo intrigante e appagante, scritto senza fronzoli, con superbo coraggio, deciso e crudele. Una bella storia che, complice la straordinaria ricostruzione di un Seicento colmo di ombre, fascino e inquietudine, riesce a conquistare e il lettore

Patrizia Debicke

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