Al quinto capitolo della serie “I delitti Mitford”, il penultimo dedicato alle sei aristocratiche sorelle che con la loro irriverente stravaganza animarono la scena mondana britannica tra le due guerre mondiali, Jessica Fellowes dimostra di aver pienamente appreso come fondere in modo ottimale storia e finzione.
Il caso della sorella scomparsa (Neri Pozza, marzo 2022) è incentrato sulla figura realmente esistita di Jessica Mitford, penultima dei sette figli di David Freeman-Mitford, barone Redesdale, e di Sidney Bowles, esponenti di un’aristocrazia campagnola sì, ma convinti rappresentanti di uno snobismo di classe duro a morire.
Le sei figlie invece, forse per le claustrofobiche regole cui vennero educate in ossequio ai dettami del bon ton, si rivelarono autentiche ribelli, tanto da venir bollate dalla stampa britannica come «Nancy la romanziera, Pamela la discreta esperta di pollame, Diana la fascista, Unity l’amante di Hitler, Jessica la comunista, Deborah la duchessa».
Nate tra il 1904 e il 1920, tutte affascinanti e adrenaliniche, si trovarono a incarnare le contraddizioni di un periodo dominato dallo scontro tra le opposte ideologie di fascismo e comunismo, sullo sfondo di una società britannica che con la Prima guerra mondiale aveva perso il predominio politico ed economico internazionale e assisteva in patria a un progressivo offuscamento dei privilegi aristocratici e a una sempre più decisa affermazione dell’emancipazione femminile.
Il caso della sorella scomparsa si apre nel 1937, con la misteriosa sparizione di Jessica Mitford che, partita alla volta della Francia con il pretesto di trascorrervi un periodo di vacanza presso un’amica, fa perdere le sue tracce e svanisce nel nulla.
A sciogliere l’enigma viene chiamata Louisa Cannon, altro personaggio seriale della Fellowes. Habitué del clan Mitford – prima come domestica, poi come chaperon delle inquiete ragazze – Louisa è da sempre dotata di pronta intelligenza e vivace intuito, che l’hanno condotta a salire i gradini di una sua progressiva scalata sociale, fino a fondare con il marito, l’ex poliziotto Guy Sullvan, l’agenzia investigativa Cannon & Sullivan.
Un’impresa, la loro, costretta a languire chissà per quanto, se non fosse per il clamore del loro primo caso importante, la scomparsa di un’esponente in vista dell’alta società londinese, Jessica Mitford appunto.
Louisa e Guy dunque si mettono caparbiamente sulle tracce della diciannovenne, anche se qualcuno (forse la stessa Jessica?) fa di tutto per coprirle. Finiranno per dover attraversare la Manica e incrociare la loro strada con chi ha conosciuto da vicino il dramma della guerra civile spagnola e con chi ne è inesorabilmente attratto.
Spariscono intanto altre donne, tre addirittura: una pista che all’inizio sembra disgiunta alla scomparsa di Jessica, ma che invece non tarda a rivelare inquietanti legami, riservando non pochi pericoli all’intrepida coppia investigativa formata da Louisa e Guy.
Ancora una volta la Fellowes conferma le sue peculiari doti di vivace narratrice, già esibite nei quattro romanzi precedenti: personaggi ben a fuoco, ambientazioni colorite, ritmo sostenuto, scrittura piana ma espressiva.
Con l’aggiunta in quest’ultimo caso di una trama molto articolata, cui il continuo cambio di scenario – da un quartiere all’altro di Londra, dalla Gran Bretagna alla Francia dei Pirenei Atlantici – conferisce un respiro di convincente suggestione.
La guerra civile spagnola poi, con il suo carico di ideali collettivi e drammi individuali, resta sullo sfondo ma alza comunque il velo su un «conflitto che ha ucciso uomini e donne comuni, distrutto le famiglie e azzerato i mezzi di sostentamento» e dal quale si è dimostrato «impossibile uscire illesi o senza cambiare in modo radicale». La guerra, lo si sa, trasforma le persone in un modo impensabile in tempo di pace, attira chi è alla ricerca di un’affermazione personale o chi insegue un’avventura.
Nelle pagine che la Fellowes dedica ai profughi spagnoli, commuove il ritratto di una umanità disorientata che affolla le piazze di Bayonne, seduta per terra, senza poter «lavorare, né andare a scuola», ma animata ancora da una dignità che le impedisce di chiedere l’elemosina. Disperata, quello sì. Uomini, donne, bambini. E neonati che «da tempo hanno imparato a non piangere».
Al solito ben disegnati i personaggi della Fellowes: Louisa animata da sentimenti contrastanti, il brivido della caccia e la tenerezza materna per la sua piccola Maisie; Guy calmo e affidabile, un «porto sicuro nella tempesta»; Jessica e il suo comunismo all’acqua di rose, un sentire tenue, fino a poco prima nulla più che «un manifesto di Trockij appeso al muro» della sua camera; Lord Redesdale, vecchio dopo la scomparsa della figlia, forse disperato più per lo scandalo che per la perdita, incapace di cedere a un mondo in profondo divenire, per lui irriconoscibile e ormai privo di punti di riferimento.
La modernità, va detto, si affaccia da ogni pagina del romanzo: «tante informazioni, confusione, invenzioni nuove di zecca in ogni angolo» e ruoli impensabilmente sovvertiti, dalle classi operaie che rivendicano diritti fino a quel momento inconcepibili alle donne che con la Prima guerra mondiale hanno conquistato un’autentica parità di genere.
L’immagine di Louisa e Guy, in piedi di fronte a una sconfinata distesa di binari che «si allungano a perdita d’occhio e attraversano tutta l’Europa, passando in mezzo a campi di girasole e a città dal nome ignoto», chiude il romanzo con degno epilogo, foriero di una trasformazione che di lì a poco travolgerà l’intera Europa,. E con esiti ben più drammatici di qualunque innovazione moderna.
JESSICA FELLOWES, nipote dell’acclamato autore britannico Julian Fellowes, è scrittrice e giornalista, autrice anche di cinque libri sui retroscena della celebre serie tv Downton Abbey, molti dei quali bestseller del New York Times e del Sunday Times. Ex vicedirettrice di Country Life e giornalista del Sunday Mail, ha scritto per diverse testate tra cui il Daily Telegraph, il Guardian, il Sunday Times e The Lady. Presso Neri Pozza ha pubblicato L’assassinio di Florence Nightingale Shore (2017), Morte di un giovane di belle speranze (2018), Scandalo in casa Mitford (2019), Il processo Mitford (2020) e Il caso della sorella scomparsa (2022).