Libri per ragazzi: Il lago maledetto – Gigliola Alvisi e Maurizio Furini


Gigliola Alvisi e Maurizio Furini
Il lago maledetto
Gallucci

Siamo nel 1982, senza cellulari né internet, muore in pista Villeneuve sulla Ferrari, il mostro di Firenze occupa le cronache, l’Italia disputa i mondiali di calcio in Spagna. Queste le coordinate storiche. Quelle geografiche: Terri, 12 anni, che sogna di diventare campionessa di atletica veloce alle Olimpiadi è arrabbiatissima perché è stata mandata in vacanza dal nonno a Selva di Croda (Belluno) in una baita isolata con il cugino Pietro, un secchione enciclopedico che dovrà darle lezioni di matematica.

Tutto normale, a parte le dispute con il nonno per scendere in paese a vedere le partite dell’Italia al bar con Pietro, che però non è per niente interessato e non sopporta gli assembramenti e soprattutto di essere toccato. Qui iniziano i misteri. Il nonno da ragazzo ha perso il fratello gemello Tomas annegato e mai ritrovato nel lago (el Lach Maledèt) talora colorato d’azzurro. Un giovane lupo (el lof) con un alone azzurro si aggira nei boschi alla ricerca del suo branco. I cugini si addentrano nell’Anter dea Stria (grotta della strega), dove scoprono una caverna segreta con graffiti colorati che raffigurano il lago, bambini, lupi, cacciatori, cervi, poi un villaggio distrutto, il sole e due più piccoli: un meteorite esploso in due parti, forse la cometa 88P che passa ogni 60 anni, proprio in quei giorni, esattamente l’11 luglio? Meglio non approfondire per non precorrere i tempi e guastare il piacere della lettura.

Finalmente Terri ha ottenuto dal nonno il permesso di andare a vedere la finale del Mondiale al bar, ma finita la partita e dato sfogo ai festeggiamenti, Pietro non si trova più. Scattano le ricerche che coinvolgono anche gli adulti del paese, ma inutilmente. Si può solo dire che il romanzo scivola su un altro piano, fantascientifico-paranormale, così come Pietro in un’altra dimensione, dove incontra el lof con un orecchio diviso come quello di Tomas che lo riporta a casa da Terri e dal nonno, ma insieme ad altri ragazzi, tra i quali anche Tomas: è l’11 luglio, giorno del passaggio della cometa, e questo è un altro bel mistero. Il racconto è reso più piacevole dal sapiente e misurato inserimento di termini dialettali (quando parla il nonno) e di ladino.
Da 11 anni  

Fernando Rotondo

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