Libri per ragazzi: Io non ti lascio solo – Gianluca Antoni

Gianluca Antoni
Io non ti lascio solo
Salani

Diceva Rodari che “uscendo dall’infanzia i ragazzi hanno diritto a scegliere nel comune patrimonio degli adulti i loro libri…è giusto che nuotino nel mare grande, senza salvagente”. Tolstoj, Primo Levi, ma non necessariamente solo i classici, anche i contemporanei. Allora non si parlava di young adult come target di lettura, per indicare gli adolescenti, anche se è lecito chiedersi quanto siano venduti e soprattutto quanto siano letti dai destinatari. Il libro di Antoni, psicologo terapeuta che per fortuna qui dimentica il suo mestiere per essere solo narratore, è difficile da etichettare come genere. È un poliziesco o meglio un giallo d’indagine giovanile che inclina al noir; è una fiaba nera con la casa dell’orco nel bosco; è un storia d’avventura, di amicizia e formazione dentro la fatica di crescere e diventare grandi in un mondo in cui gli adulti si avviluppano e imbozzolano in segreti e misteri inconfessabili e letali. È un bel romanzo di transizioni tra generi, età e personaggi.

Proprio i personaggi forniscono l’ossatura del racconto che si muove avanti e indietro nel tempo cambiando continuamente la voce narrante per motivi che non si possono rivelare. Filo e Rullo sono i due dodicenni amici per la pelle che partono per la grande avventura di ritrovare Birillo il cane di Filo che si è perso nei boschi; Amélie è la compagna coraggiosa e complice; Scacco è il matto del paese amico dei ragazzi che gioca il ruolo del fool shakespiriano che dice le verità indicibili almeno per chi ha mente sgombra per accoglierle; Guelfo è l’orco del paese sospettato di aver ucciso il figlio Tommaso di due anni mai ritrovato (anche Birillo?); i genitori sono più o meno distanti dai figli con segreti che spesso sono o sembrano scheletri negli armadi. E c’è un maresciallo dei carabinieri dotato di rara professionalità e umanità che indaga per trent’anni fino ad oggi e decide di andare in pensione solo a indagine conclusa e misteri risolti, almeno quelli che la ragione consente di considerare risolti.

Ristrutturando la vecchia casa di Guelfo, ora morto, un muratore trova i diari di Filo e Rullo, allora prigionieri dell’orco, e li porta al maresciallo. Tutto chiaro dunque? Nemmeno per sogno. Quei due vecchi quaderni infangati e ammuffiti rovesciano tutte le prospettive, certezze, apparenze e dicono un’altra verità. Ma esistono verità certe per ragazzi che fuggono nei boschi per trovare un cane smarrito? 
Da 14 anni

Fernando Rotondo

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