Ophelie si vendica – Michel Bussi



Michel Bussi
Ophelie si vendica
Edizioni E/O
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C’è proprio tutto. In Ophélie si vendica, ultimo lavoro di Michel Bussi (Edizioni e/o) il lettore si trova catapultato come per magia in un altro mondo. Un universo lontano prima 40 anni, poi 30 e poi ancora 20. Nel cuore della Normandia, una zona della Francia dove tra tensioni sociali e crescite personali si consuma il dramma della famiglia Crochet. “Ophélie si vendica” è un romanzo giallo, senza dubbio, ma anche un romanzo di crescita e formazione dove la seconda possibilità e il culto dell’amicizia diventano una costante e dove l’autore con straordinaria abilità semina piste false e indizi per tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

Non un caso: ogni volta che si ha l’impressione di aver trovato il bandolo della matassa, un’esplosione narrativa rimescolava le carte costringendo la protagonista, Ophélie (e con lei chi legge) ad iniziare da capo il proprio progetto fino alla clamorosa conclusione finale.

La trama è in linea con quanto sarebbe lecito attendersi dall’autore del momento nella letteratura francese: Ophélie aveva 7 anni quando per certi versi assiste alla morte della madre, assediata dai debiti e da un matrimonio infelice. Per la scomparsa della donna viene arrestato e condannatto il marito e padre di Ophélie mentre la bambina finisce in un istituto per bambine sole. Nel cervello della bambina però inizia ad insinuarsi il seme della vendetta che cresce a dismisura trovando nella figura di Richard Vidame (colui che amministrava i beni di famiglia per conto dell’assistenzialismo sociale francese) il vero colpevole. Non essere corso in aiuto della madre rappresenta per la piccola orfana l’equivalente di un omicidio vero e proprio.

Affiancata dall’amica Nina (che le resterà accanto fino all’ultima pagina del libro) Ophélie diventa detective e giustiziera, giudice e colpevole. Più volte, nella vana lotta contro il potere, contro le evidenze e spesso anche contro l’etica dove bugie e verità si mescolano facendo sembrare une le altre. In una interminabile partita a scacchi, a vent’anni di distanza, il vero colpevole della morte della madre sarà rivelato solamente all’ultima pagina del libro con una verità che metterà in discussione quanto letto fino a quel momento e metterà a dura prova il senso di empatia che il lettore avrà inevitabilmente sviluppato nei confronti della protagonista.

Michel Bussi ha firmato un giallo che può essere anche tante altre cose: un viaggio dentro uno dei dolori più grandi, un’indagine irrisolvibile fino alla fine, un vero e proprio manuale sull’amicizia più sincera e disinteressata. Una storia che porterà il lettore a combattere insieme ad Ophélie nel nome della verità. Qualsiasi essa sia.

Daniele Bonetti

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