Sorelle sbagliate – Alafair Burke



Alafair Burke
Sorelle sbagliate
Piemme
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Se si ammette che la trasmissione ereditaria non coinvolge solo il colore degli occhi o la presenza di malattie, allora si ammette che il dono della scrittura che Alafair Burke possiede è, in parte, anche frutto di quella mescolanza di geni ereditati dal padre J.L. Burke, autore, a sua volta, di noti romanzi polizieschi.
Autrice di successo di thriller, avvocato penalista, professore universitario e commentatore legale, vanta tra i suoi estimatori scrittori del calibro di Michael Connelly e Dennis Leane. La Burke afferma che i suoi libri nascono quasi sempre dai casi giudiziari che ha seguito personalmente o che l’hanno in qualche modo colpita.
In questa ultima fatica letteraria, sempre edita da Piemme, sono analizzati complessi rapporti familiari, apparenze levigate e scintillanti e realtà ruvide ai confini con la psicopatologia.
Due sorelle, due modi di vedere la vita: Chloe, studiosa e determinata e Nick, fantasiosa ed irriverente, insofferente alle regole, che sposa un brillante avvocato e da lui ha un figlio. Il matrimonio non funziona, Nick sembra cadere sempre più nel baratro dell’alcool e Adam, il marito, la lascia; poi, in contrasto con il perbenismo della buona società, trova conforto e amore nell’altra sorella, in Chloe appunto, ottenendo persino l’affido esclusivo del figlio.
Ma la vita perfetta di Chloe, direttrice di un’importante rivista di moda, collocata nei piani alti dell’élite newyorkese, amata e venerata dal marito, socio di un prestigioso studio, col quale ha cresciuto il figlio della sorella amandolo come suo, si incrina in modo irreparabile e continuo in una partita a domino col destino.
Il vortice di avvenimenti che coinvolgono le due sorelle è inarrestabile, e i tanti troppi nodi irrisolti vengono al pettine, niente è come sembra e il finale, imprevedibile, lascia il lettore col desiderio di saperne di più, con la voglia di trasferirsi in quell’appartamento di N.Y. per continuare a seguire queste donne che ci hanno fatto ridere, piangere, riflettere.
Alafair Burke in questo romanzo riesce a coniugare vizi privati e pubbliche virtù, riesce a far passare i buoni per cattivi e viceversa, con un occhio ai problemi delle donne che lavorano -il movimento #metoo è spesso citato- ed un occhio ai problemi che affliggono l’alta finanza, corruzione e connivenze non proprio immacolate.
E se l’aria pura che vorremmo respirare si trovasse proprio dove non penseremmo mai di cercarla?

Roberta Gatto

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