Un incidente mortale a Lambrate, due donne, la disperazione dei superstiti, il riscatto finale e la giustizia a tempo debito: ho detto tutto e non ho detto niente ma questo è un noir e poco si può svelare.
La settima indagine del commissario Lorenzi inizia in corsa suscitando in noi dolore e commozione profonda, costringendoci a confrontarci con la tragedia dell’imprevisto che può distruggere in un tragico istante la vita, le aspettative, le speranze e gli affetti più cari. Marchitelli ci mostra la pace e la dolcezza della quotidianità sconvolte all’improvviso dall’impatto con l’ingiustizia del destino, che irrompe facendo pagare un prezzo altissimo agli innocenti e apparentemente salvando i colpevoli.
Quattro balordi sotto l’effetto di alcol e droghe su un’auto potente lanciata a velocità folle in piena città sono i colpevoli evidenti, ma la verità ha molte sfumature e Marchitelli ce le mostrerà tutte. L’ostinazione del commissario Lorenzi e della sua compagna, Cristina Petruzzi, giornalista di Radio Popolare, nell’andare a fondo in una questione che tutti sembrano considerare già chiusa, svelerà un sottofondo criminale ben più ampio in una Milano che resta nascosta alla luce del giorno. Alla fine pagheranno tutti, i colpevoli e anche qualche innocente che forse non lo è del tutto. Esiste infatti a volte una colpa anche nel non sapere vedere quello che ti succede sotto gli occhi.
Un bel poliziesco d’impianto classico, con testo e sottotesto, avvincente, incalzante, ricco di umanità e con qualche risvolto inaspettato.
