L’imprevedibilità del bene – Angelo Longoni



Angelo Longoni
L’imprevedibilità del bene
Giunti
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Chi ha detto che sia sempre il male a essere imprevedibile? Rifacendosi al concetto di serendipità, ovvero la capacità di fare per caso inattese e positive scoperte, il drammaturgo milanese Angelo Longoni infonde speranza, puntando sul concetto che talvolta anche il bene sia imponderabile.

L’imprevedibilità del bene è stato pubblicato da Giunti nel febbraio 2023 e si presenta come un romanzo avvincente, a metà tra il thriller e la spy story. 

Essendo Angelo Longoni un regista, oltre che narratore, ha concepito l’opera come una sorta di copione dallo stampo cinematografico. Ciascun capitolo è raccontato in prima persona, a turno, dai protagonisti che si alternano e continuano l’uno la narrazione dell’altro. In modo da ottenere una vicenda all’insegna dell’azione, degna di polizieschi in cui il ritmo serrato è dato da sparatorie che si susseguono, poiché si ha a che fare con la malavita e con rocambolesche vicissitudini.

Franco Rocchi è un attore imprigionato nel ruolo del commissario Cardone, veterano di una serie televisiva che è stata cancellata. Il regista Daniele Lucci, che è anche il suo migliore amico, nulla può di fronte a decisioni prese dall’alto, cosicché i due si ritrovano disoccupati. Daniele, poi, sa benissimo cosa sia la sofferenza, dato che deve convivere con lo spettro di un cancro sconfitto, che potrebbe ripresentarsi a ogni temuto appuntamento con la TAC.

Un banale incidente occorso al padre di Franco, e i due amici vengono catapultati in un’avventura paradossale. Aggrediti in un garage, dov’erano andati per chiarire la dinamica, essi entrano in possesso di documenti scottanti e una somma esorbitante di denaro. Da quel momento verranno braccati e perseguitati da gente senza scrupoli, che cerca di fare del male anche ai loro familiari. La realtà che si profila è qualcosa di incomprensibile, dato che coinvolge un’organizzazione che tenta di proteggerli in tutti i modi, ma che al tempo stesso impone loro di difendersi e quindi di agire in maniera violenta. “Chi sono davvero questi uomini? Quando hanno oltrepassato la soglia dell’efferatezza diventando mostri?”

Sebbene l’obiettivo sia sgominare una rete mondiale e impenetrabile di pedofili, Franco e Daniele si sentono spaesati nella modalità e costretti a una svolta.

I capitoli brevi, costituiti perlopiù da dialoghi, tengono avvinto il lettore fino all’insospettabile colpo di scena finale. Realtà e finzione sono considerate intercambiabili: labile è il loro confine. Tante le sfumature e la contaminazione.

Più di cinquecentosessanta pagine che si leggono velocemente, in cui il lettore si immedesima in qualcuno coinvolto in un intreccio pericoloso, neanche fosse diventato di colpo James Bond. Con l’impossibilità di tornare alla vita di sempre, passando per un senso di claustrofobia e angoscia, che si percepisce come autentico.

Franco e Daniele hanno tanti motivi per uscire dall’incubo. Peccato che la tranquillità si rimpianga solo dopo avere attraversato l’inferno.

Cristina Biolcati

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