Nel 1976 Berlino è divisa in due dal Muro innalzato quindici anni prima: siamo in piena “guerra fredda” e la parte orientale della città è sotto il dominio dell’Unione Sovietica. Il controllo è assicurato dalla Stasi, il Ministero per la Sicurezza di Stato, in realtà vera e propria organizzazione di sicurezza e spionaggio della Germania Est. Di essa fa parte anche Martin Krause, protagonista del romanzo. Il maggiore, figlio di italiani, si occupa di controspionaggio, ma, abbastanza stranamente, gli viene affidato il caso di una ragazza uccisa in un parco. Dopo un primo momento di comprensibile sorpresa, Martin non può che obbedire agli ordini e si mette subito al lavoro. Varie tracce lo conducono al di là del Muro, dove può contare su alcuni informatori. Gli omicidi, intanto, continuano sia a Est sia a Ovest e Martin è costretto a oltrepassare spesso il confine. Questi spostamenti acuiscono i dubbi che da tempo lo tormentano: vive davvero dalla parte “giusta” del Muro? E la Repubblica Democratica Tedesca è davvero il paradiso socialista che le alte sfere dipingono?
Paolo Grugni, autore de Il Palazzo delle lacrime, da tempo vive e lavora a Berlino. Anche grazie a ciò, la sua opera di ricostruzione dell’epoca è meticolosa, come si evince da tutti i luoghi e le situazioni descritti. Il libro è narrato sotto forma di diario e si basa, appunto, su un diario che Grugni ha ricevuto da una donna all’inizio del 2016, com’è riportato nel prologo. Accanto all’avvincente trama gialla, sono riportate le reali condizioni di vita nella Germania Orientale. Un paese in cui regna il terrore instaurato dalla Stasi e in cui ogni parola fuori posto può costare l’arresto, se non peggio. Per questo i cittadini conducono un’esistenza grigia e povera, mentre i vertici, a cominciare da Erich Honecker e dalla sua “folle” moglie Margot (chiamata la “Strega Viola” per i suoi capelli tinti e l’intransigente visione stalinista), vivono nel lusso. I dubbi del protagonista sono gli stessi di tanti berlinesi dell’Est, ma esternarli significherebbe essere accusati di tradimento, con tragiche conseguenze. Insieme alla lettura del libro consiglio la visione della meravigliosa pellicola Le vite degli altri, vincitrice anche del Premio Oscar 2007 come miglior film straniero.
Il palazzo delle lacrime – Paolo Grugni
Massimo Ricciuti