La morte non ha rispetto – Daniela Piazza



Daniela Piazza
La morte non ha rispetto
Laurana
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Celle Ligure, piccolo borgo della Riviera di Ponente, è un paese tranquillo che da ottobre a maggio è popolato solo da persone anziane che passano le loro giornate sulle panchine del lungomare o nei bar del centro. Uno di quei classici paesi chiusi e diffidenti dove non succede mai niente e quindi ogni fatto, ogni pettegolezzo assurge subito a status di notizia clamorosa. Almeno fino a quando la notizia che scuote tutti arriva davvero: Don Luigi, il parroco del paese, uomo a detta di tutti buono, generoso e altruista, viene trovato morto ammazzato in canonica.

A rinvenire il cadavere, consegnando una teglia di lasagne, è Annarita, combattiva e sagace  novantenne che, nonostante la sua sedia a rotelle e una sordità che sfrutta a suo piacimento, dimostra di essere  da subito più arguta di altri. Una donna che non vuole arrendersi passivamente al tempo che passa, che non vuole sprecare le giornate trascinandosi come gli altri anziani lungo la passeggiata. Una che vive ogni giorno sfruttandolo, cogliendo occasioni per sentirsi viva, per essere un aiuto e non un peso. Così, quando la perpetua del prete accusa la sua badante di essere l’omicida, Annarita mette in campo tutta la sua furbizia per dimostrarne l’innocenza.

Del suo aiuto, poi, ha proprio bisogno il commissario Antonio Talarico, appena mollato dalla moglie che aspetta che lui chieda il trasferimento in Calabria, quando si ritrova davanti al suo primo omicidio dopo tre anni di permanenza a Celle. Antonio è un uomo tranquillo, poco intraprendente, tanto appassionato di letteratura da essere stato pescato più volte a leggere in servizio e quindi redarguito. Il sostituto procuratore lo ritiene un inconcludente e quindi per il commissario ogni l’aiuto è ben accetto, anche quello di Simenon: Spesso è  indagando sulla vittima, sul suo carattere e sulla sua personalità che si scopre l’assassino.

Al commissario, inoltre, appare evidente che Elena, la badante di Annarita, una bella donna ucraina laureata in storia dell’arte non sia la colpevole e no, non c’entra nulla il fatto che Annarita lo inviti a pranzo, lo riempia di prelibatezze e discuta con lui di libri e infine lo faccia riaccompagnare a casa da Elena.
Mentre il commissario indaga, Annarita gira per il paese, raccogliendo pettegolezzi, ingegnandosi per avere informazioni che poi puntualmente riferisce. Ben presto si scoprirà che, come spesso accade, non tutto è come appare, e che in molti hanno, o avevano, qualcosa da nascondere.

La morte non ha rispetto è un giallo scorrevole e leggero che parla di temi attuali e con una trama gialla ben costruita. Il suo punto di maggior forza è il  meraviglioso personaggio di Annarita che regala esempi e sorrisi. E scusate se è poco…

Cristina Aicardi

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