“Lo scammaro avvelenato e altre ricette” di Gabriella Genisi.
Un racconto lungo 87 pagine corredato da altre 120 di golose ricette pugliesi e napoletane: lo scammaro del titolo è infatti una pasta succulenta usata come filtro d’amore da Carmela Lobosco, sorella di Lolita, per recuperare il rapporto con l’uomo che vuole lasciarla. Peccato che il piatto sia avvelenato col botulino sviluppatosi nei peperoni, uno degli ingredienti. Possiamo immaginare il trambusto in famiglia, la disperazione e la vergogna di Carmela che ha messo nei guai la sorella commissaria e quella di Lolita, capo della Squadra omicidi con una sorella omicida.
Dal carcere Carmela avrà da rimpiangere quel suo innamoramento da cinquantenne alla ricerca perenne dell’amore, ma con una sorella come Lolita può stare tranquilla: pur esonerata dal caso basteranno due indizi per risolvere il caso e liberarla. Anzi, lo spavento porterà le sorelle a trovare altri modi, più affettuoso, di comunicare.
I rituali della cucina dei Lobosco, guidati sapientemente da una cuoca doc come la mamma e la stessa Carmela danno il via alla raccolta di ricette che seguono il racconto che, con buona probabilità sono le stesse del ricettario di Gabriella Genisi. E che dire di altre usanze dell’antica Puglia che sono radicate in tante azioni dei personaggi?
Decisamente sottotono rispetto ai libri della serie di Lolita Lobosco, il racconto è comunque gradevole e divertente, adatto alle strenne natalizie.
