Siamo nel 1568, in piena rivolta dei musulmani al governo dei cristiani. Hernando, un ragazzo musulmano nato a causa di uno stupro di una morisca da parte di un prete cristiano, non viene mai accettato completamente dalla gente del suo villaggio a causa dei suoi occhi azzurri che ricordano a tutti le cause della nascita. Durante la guerra si schiera con i rivoltosi dimostrando in battaglia grande coraggio, ottenendo la stima di molte persone di spicco, e l’invidia del patrigno e di altri suoi compaesani che faranno di tutto per tramare contro di lui.
Durante i combattimenti incontra Fatima, una ragazza madre di cui si innamora follemente, ma il loro amore è ostacolato dal patrigno che per vendetta nei confronti di Hernando la vuole come sua sposa solo per portarla via al figliastro. Il loro amore però è forte e resisterà a tutto.
Romanzo molto lungo e poco scorrevole a causa dello stile narrativo molto particolare di Falcones, che risulta molto lento portando il lettore ad arrancare di pagina in pagina.
La trama è molto biografica e strutturata come una sequenza di fatti e accadimenti senza nessun colpo di scena o descrizione avvincente. Anche nei punti dove l’autore avrebbe potuto mettere un po’ di brio, la narrazione rimane piatta e monotona. Lo si potrebbe paragonare a una musica fatta tutta con la stessa nota, la stessa intensità e senza nessun ritmo.
Le descrizioni non sono molto approfondite né quelle riguardanti l’aspetto esteriore e fisico dei personaggi, né quelle riguardanti l’aspetto interiore, i sentimenti, i pensieri o le emozioni. Lo stesso discorso vale per quanto riguarda i luoghi: l’assenza di descrizioni approfondite porta a trasmettere al lettore un senso di estraneità che gli impedisce di sentirsi trasportato nei luoghi narrati come di legare con i personaggi. Falcones tratta il lettore come un semplice spettatore esterno e fa di tutto per non coinvolgerlo nei fatti raccontati.
Nonostante tutto Falcones riesce a creare una storia di scontro tra religioni che risulta sempre attualissima, creando comunque un ottimo thriller storico.
La mano di Fatima
Micol Borzatta