Inspira, espira, uccidi – Karsten Dusse



Karsten Dusse
Inspira, espira, uccidi
Giunti
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Se cercate un thriller spregiudicato, intriso di ironica tetraggine, dovete assolutamente leggere Inspira espira uccidi del tedesco Karsten Dusse, avvocato e autore di format televisivi molto apprezzati. Questo romanzo d’esordio, uscito in Italia per Giunti, si avvale di un bel connubio. A metà fra un poliziesco e una guida alla scoperta della cosiddetta mindfulness, ovvero una forma di meditazione che focalizza l’attenzione sul momento presente, coltivando un atteggiamento non giudicante.

E capirete che è esilarante assistere, nelle scene di maggior violenza, contornate da uccisioni e eventi nefasti, agli esercizi di respirazione del protagonista, volti a rilassarlo ed estraniarlo dal frangente. Tutto insomma diventa paradossale, compreso l’incipit, a mio avviso di grande impatto. “Mettiamo subito in chiaro una cosa: non sono un uomo violento. Per dirne una, in vita mia non ho mai fatto a botte con nessuno. E ho commesso il mio primo omicidio a quarantadue anni, piuttosto tardi, rispetto alla media nel mio ambiente di lavoro. Certo, è anche vero che la settimana successiva ne avevo già fatti fuori cinque o sei.”

Il protagonista è l’avvocato penalista Björn Diemel, uomo cinico eppure ingenuo, animato dalle migliori intenzioni, che diventa un criminale allo scopo di conciliare il lavoro con la vita familiare. Egli applica i principi alla lettera, per liberarsi dai propri problemi, quando la moglie lo manda a fare un corso di mindfulness per aiutarlo ad essere un uomo meno impegnato.  Björn ha infatti una clientela molto esigente, fior fiore di delinquenti, che lo assorbe completamente. La moglie è stanca di questa situazione e minaccia di divorziare. Ma ancora più grave, lo mette alle strette intendendo togliergli la figlioletta adorata Emily, di due anni e mezzo. Björn si vede quindi costretto ad accettare, imparando i rudimenti di una disciplina che, tutto sommato, lo fa stare bene e gli entra nel sangue. La fa sua, sì. Anche troppo.

Ma non è facile applicare dei sani principi, quando il maggior cliente è un mafioso narcotrafficante, sciroccato e per giunta imprevedibile. Che, per sfuggire alla polizia dopo un omicidio, si nasconde nel baule dell’auto del suo avvocato, quando questi sta per partire per una gita al lago con la figlia.

E lasciarlo lì, sotto il sole, sarà una scelta consapevole, per quanto non premeditata. Così come l’evolversi degli eventi porterà  Björn a intraprendere loschi affari, pur di farne le veci, con conseguenze disastrose ma foriere di redenzione. 

Davvero un’opera godibile, piena di ritmo. Dove all’hard boiled si aggiunge una sprovvedutezza disarmante, che alla fine rende simpatico il protagonista. Non si può fare a meno di tifare per lui e per il coraggio dimostrato, nel non fare ciò che non si vuole allo scopo di essere libero.

Cristina Biolcati

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