Niente da festeggiare



Sandro Ossola
Niente da festeggiare
Alacrán
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Dopo diciotto mesi in galera da innocente, Guido Sereni ha ottenuto la licenza di investigatore privato per intercessione di due amici, un poliziotto e un avvocato. Il suo primo caso riguarda una giovane vedova (non troppo inconsolabile) che non accetta le conclusioni degli inquirenti sull’omicidio del marito. Sereni indaga con le incertezze, le goffaggini e la fortuna del principiante, ma presto si rende conto che il suo senso etico gli impedisce di fare ciň che altri si aspettano da lui. Per esempio ignorare la veritŕ.

Il libro, scritto negli anni 90, risente molto del clima italiano, e milanese in particolare, di quegli anni. Vediamo infatti tangentopoli farsi strada all’interno del libro; prima come causa principale dell’omicidio e dopo come elemento di contrasto a Sereni che non č tipo da farsi comprare.

In questo libro troviamo tangenti, morti e sesso; sembrerebbe un trio avvincente mentre in realtŕ il tutto č legato da una trama approssimativa in cui l’azione si svolge soprattutto in base ai colpi di fortuna che l’investigatore principiante riesce a sfruttare. Solo lui perň, perché il lettore si trova spesso spiazzato e non c’č modo di trovare il reale collegamento tra i fatti.

Una domanda mi sono posto mentre leggevo il libro: perché č cosě importante che il detective sia stato in galera ingiustamente? Forse un richiamo a Scerbanenco?

Stefano Favaro

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