Un nuovo caso per Thomas Andreasson e Nora Linde, i protagonisti dei gialli di Viveca Sten ambientati sull’isola di Sandhamn.
Jeanette Thiels è una giornalista d’assalto, abituata a cavarsela nelle zone più “calde” del mondo: Afghanistan, Bosnia, Marocco… È il suo lavoro raccontare cosa accade nei paesi in guerra. E allora cosa ci può essere di tanto terribile sulla strada per il traghetto verso l’isola di Sandhamn? Cosa la spaventa a tal punto da cercare rifugio all’hotel Seglar in una gelida vigilia di Natale? L’isola le ricorda i luoghi della sua infanzia e lei ha bisogno di ritrovarsi, di ritrovare la pace e fuggire da qualcuno, qualcosa che la minaccia. Ma la morte la sorprende, poche ore dopo essere giunta in albergo. Mentre tenta di andare dalla sua camera al ristorante, il malessere, che aveva iniziato a insinuarsi in lei, la abbatte e la coraggiosa reporter resta lì, stesa lungo un breve sentiero, nel bel mezzo di una tormenta ghiacciata. E quando il giorno dopo il suo corpo viene ritrovato sotto un cumulo di neve l’ispettore Thomas Andreasson dovrà rinunciare a festeggiare il Natale con la moglie e la figlia per occuparsi delle indagini, che sin dall’inizio non si presentano facili… Infatti il medico legale rivela che non è un malore ad aver ucciso la donna, ma dei semi velenosi che ha ingerito poche ore prima.
Risalire al colpevole richiede ricerche attente e caute, prima nella cerchia familiare, poi in quella lavorativa. I suoi reportage riguardavano popolazioni afflitte dalla miseria e dalla guerra, ma anche l’attività politica di un nuovo partito svedese con spiccate tendenze razziste e xenofobe. Non sembrerebbe quindi tanto strano che qualcuno volesse eliminare una scomoda testimone, tanto più che il computer è introvabile… E così scorrono parallele due piste sulle quali indaga la squadra di Thomas Andreasson con l’aiuto del profiler Martin Larsson definisce il killer razionale, spietato e deciso a uccidere Jeanette perché la riteneva un problema…
Con Ritorno all’isola Viveca Sten riesce a mantenere viva l’attenzione e la tensione dalla prima all’ultima pagina. Il ritmo è incalzante e il lettore segue le indagini dell’ispettore Andreasson che si intrecciano con le sue vicende familiari portandoci a conoscere i suoi affetti e i luoghi in cui vive. Una Svezia fredda e incantata dove è normale muoversi e lavorare con 15° sotto zero e dove il sole tramonta poco dopo l’ora di pranzo. L’odore del salso portato dal grigio mare in burrasca si mescola a quello dei dolcetti natalizi e della legna dei camini in un intrigante amalgama narrativo.
Decisamente attuale poi la parte che riguarda i rigurgiti di xenofobia che serpeggiano in tutta Europa. Idee cavalcate da personaggi che non esitano a scatenare guerre tra poveri pur di conquistare una poltrona in parlamento. Pensieri che si basano sulla paura del diverso, colpevole solo di voler fuggire dalla miseria e dalla violenza nella speranza di trovare finalmente un po’ di pace e un lavoro dignitoso.
Un libro capace quindi di coinvolgere doppiamente, per l’impeccabile storia investigativa e per i contenuti impegnativi eppure trattati con sobria delicatezza.
Ritorno all’isola – Viveca Sten
Cristina Bruno