Roma e i figli del male

Roma e i figli del male – La notte del commissario Castigliego trova forma nell’inusuale commistione tra noir, thriller e horror. La sfida per Alessandro Maurizi è mantenere l’equilibrio, senza cadere nell’assurdo e nel banale. Il rischio c’è, soprattutto quando si affrontano temi come questi, che quasi quotidianamente trovano riscontro nella realtà delle cronache. Ma qui il risultato è più che soddisfacente, anche in virtù del consistente lavoro di ricerca e documentazione che vi è dietro: funzionale a rendere credibile l’impianto narrativo, emerge particolarmente nell’accurata descrizione delle pratiche esorcistiche.
Intorno a Castigliego, commissario italo-spagnolo in forza alla Squadra Mobile di Roma, si muove un universo di personaggi catturati nelle loro contraddizioni: uomini di Chiesa cinici e spietati, capaci di giustificare le peggiori nefandezze riempendosi la bocca di parole caritatevoli e benevole ma anche avidi rappresentanti della giustizia che alla verità antepongono la sete di potere e di gloria.
Marionette che si credono burattinai, burattinai che si credono marionette: inconsapevoli protagonisti di un gioco molto più grande di loro che non conosce vittime né carnefici, perché ognuno a modo suo è sia vittima che carnefice. Sempre nella consapevolezza che in un mondo dominato dal peccato e dalla corruzione, come imparerà bene anche Castigliego, “tutto è logica, ma niente è verità”.
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