Neroinchiostro – Sara Vallefuoco



Sara Vallefuoco
Neroinchiostro
Mondadori
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Robespierre: questo il nome di uno dei principali protagonisti del romanzo di esordio di Sara Vallefuoco, un giallo storico ambientato in Sardegna nel 1899, sullo sfondo un’Italia alle prese con un difficile processo di unificazione nazionale. Un nome evocativo per il vicebrigadiere Ghibaudo, attore protagonista dell’indagine che attraversa la storia abilmente narrata dall’autrice e pubblicata nella prestigiosa collana Giallo Mondadori. La solidità della ricostruzione storica introdotta da Vallefuoco ha il pregio di connotare in modo significativo la narrazione. Il lettore non si trova mai spaesato di fronte all’ambientazione, ai dettagli di un’epoca che fa da sfondo ad una vicenda di sangue. Gli omicidi che si susseguono tra le pagine di questa opera saranno oggetto di investigazione da parte del gruppo di Carabinieri facente capo alla locale stazione di Serra, località di fantasia della Sardegna orientale. A fare da contraltare alle forze dell’ordine il fenomeno del brigantaggio sardo, molto ben ricostruito nelle dinamiche dell’epoca dall’autrice grazie ad un attento lavoro di documentazione storica deducibile dalle preziose note pubblicate a fine volume. Briganti che dalla sommità̀ dei colli che circondano Serra e Spaccavento, luoghi ideale per il riposo dei banditi che possono osservare, senza timore di essere avvistati, l’arrivo in zona di chiunque. La conoscenza della terra sarda da parte dell’autrice è avvalorata dai ricorrenti riferimenti ad uno dei fattori climatici più caratteristici di questa bellissima e controversa isola: il vento sardo è specchio dell’inquietudine, un elemento naturale che difficilmente incontra resistenza e più̀ volte all’anno arriva a sradicare gli alberi. Un vento che soffia sulle parole lasciando una scia di cometa, un vento che muove le nuvole basse che sembrano avvolgere nella nebbia i luoghi della narrazione, un vento che al di sopra della valle sa di brace, un refolo di vento che spalanca una finestra, scuote le gonne e mette in disordine i fogli su una scrivania. Attraverso alcuni di questi fogli il lettore scoprirà che l’arte dello scrivere consentiva ai pochi scrivani dei briganti di vivere nell’illusione di guadagnarsi il cibo senza elemosinare. E le scoperte non finiranno qui perché Vallefuoco riesce ad introdurre nella narrazione un altro fenomeno particolare nato in quell’epoca, la poesia a bolu (al volo), i cui cantadores saranno i principali soggetti invischiati nella misteriosa serie di delitti che si susseguiranno a Serra e dintorni.
Lo stile della scrittura, attraverso la cura dei dettagli, cerca di trasmettere al lettore le sensazioni che pervadono i protagonisti del suo romanzo, i carabinieri dalle provenienze più varie, Ghibaudo piemontese, Moretti romano, Marasco toscano, Sgrelli siculo, Audisio marchigiano, con il solo Lai originario di terra sarda e le controverse figure femminili Amelia e Lianora. Insomma, un romanzo d’esordio tutto da leggere che rapirà anche i più affezionati lettori del genere.  

Gianluca Iaccarino

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