Chi è Sara?
Sara è una donna di cinquantacinque anni che per tutta la vita ha lavorato per una sezione segreta e misteriosa incaricata di svolgere indagini non ufficiali. Sara ha un dono: sa leggere le labbra e sa decifrare i gesti.
Una vita nascosta a spiare senza essere vista.
Un modo di vivere che è diventato un modo di essere: Sara ha imparato a rendersi invisibile, a non farsi notare, come un fantasma che attraversa la vita degli altri e anche la sua…
Sara ha avuto un amore grande a cui ha sacrificato anche l’impossibile e ora che è sola e che il suo futuro si restringe, nella notte accarezza pensieri definitivi. È la notte la sua unica paura, perché nel buio arrivano i suoi fantasmi e i sensi di colpa.
Perché Sara al tramonto? Perché ogni giorno al tramonto, su una panchina dei giardinetti Sara incontra una ragazza e in quelle chiacchiere, fatte di piccole rivelazioni e sincerità, ritrova un po’ se stessa.
Un giorno il passato torna a bussare alla sua porta: la sua collega di un tempo la cerca perché hanno bisogno di lei per proteggere una bimba che potrebbe essere in pericolo.
Sara si lascia coinvolgere ed a aiutarla saranno un ispettore sgarrupato e una ragazza incinta.
Con Sara al tramonto de Giovanni racconta una nuova coinvolgente storia che ,in fondo, non si discosta poi molto dai libri precedenti: perché i sentimenti e le emozioni sono sempre il filo conduttore dei suoi romanzi. E Sara è proprio un’indagatrice dei sentimenti. Lei non investiga, ma interpreta e ricostruisce le situazioni attraverso le parole e i gesti, leggendo gli stati d’animo. Sara è un personaggio complesso che ,dickensianamente, si trova a confrontarsi coi fantasmi del passato, ad affrontare il presente e a scoprire un futuro possibile attraverso gli occhi di Viola, la ragazza di suo figlio, che aspetta un bambino.
A dare il tono brillante della commedia a Sara al Tramonto è il personaggio dell’investigatore Pardo, un bonaccione, a volte goffo e impacciato ma sensibile e generoso. De Giovanni pare giocare con i ruoli classici dei personaggi, divertendosi a mischiarli. Se solitamente il ruolo del buono ma un po’ imbranato spettava alle donne e quello dei duri e volte spietati agli uomini, qui tutto è invertito. Il capo di Sara, la sua ex collega, è cinica e spietata, amante del potere, un vero maschio alpha, mentre l’ispettore ha i sogni casalinghi e famigliari che solitamente vengono attribuiti alle donne.
A fare da cornice alla storia, come sempre, Napoli. Una Napoli più silenziosa e meno protagonista ma che regala tramonti unici, colorano il cielo di mille colori, dall’arancione al Viola…. Perché il tramonto è una fine che prelude a un nuovo inizio.
E poi…. e poi c’è il meraviglioso Boris, 60 kg di festoso pelo, che è impossibile non amare!
Sara al tramonto
Cristina Aicardi