La bella sconosciuta – Gianni Farinetti



Gianni Farinetti
La bella sconosciuta
Marsilio
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La notte di San Lorenzo.
Le stelle cadenti.
Il caldo di una torrida estate.
Gli amici, il cibo, il vino.
La Langa piemontese.
Un’atmosfera di festa, spensierata e divertente, avvolge questa storia gialla con il gustoso sapore della commedia.
Una storia piena di avvenimenti e personaggi particolari, come se fossero tutti attori caratteristi e cooprotagonisti. Un cast numeroso e perfettamente calibrato, denso e preciso, che fa da supporto ad una storia fantasticamente intrigante, dove poi tutti gli elementi cadono, come per incanto, nel loro posto preciso a comporre il divertente rebus.
L’estate domina la scena, la dolce e languida estate di campagna, e la sua aria calda e infuocata avvolge il folto gruppo di interpreti creati dall’autore. Uomini e donne con ruoli ironici e comici, creatori di colpi di scena e di azioni che lasciano col fiato sospeso.
Il delitto arriva, ovviamente, ad imbrogliare le carte; ma arrivano anche furti misteriosi, strane sparizioni e… una splendida sconosciuta: Angela.
L’indagine in cui il maresciallo dei carabinieri Beppe Buonanno, aiutato da Sebastiano Guarienti (personaggio nato in altri libri dell’autore), si trova coinvolto è difficile e affascinante al tempo stesso. Dal delitto, agli strani furti (una lavatrice, una stufa, un caminetto), all’inspiegabile bellissima donna di cui nulla si sa.
La meravigliosa Angela attira l’attenzione di tre uomini, diversi per ceto ed estrazione sociale. Tra questi Maurizio, esponente di una ricca famiglia locale, si innamora, ricambiato, di lei.
Quando uno di questi tre uomini, Bruno, odiato da tutti, viene trovato morto sul fondo di una cisterna, la pace della apparentemente addormentata campagna piemontese viene scossa.
Terribilmente scossa, si sarebbe portati a pensare. Ma non è così.
Il rocambolesco susseguirsi di personaggi e accadimenti ironici e divertenti rende invece l’affascinante avventura, perché questa lettura risulta essere una particolare avventura, sarcastica, surreale e arguta.
L’autore crea descrizioni perfette delle ambientazioni ed ha una particolare bravura nella composizione dei dialoghi. E la forma dialogica, si sa, è la base del testo teatrale.
È proprio così che vedo questo romanzo: un “testo teatrale romanzato”, una commedia ben strutturata, con i suoi tre atti a presentare i personaggi, far svolgere il fatto, spiegare la conclusione.
La bella sconosciuta ha una specie di triplice identità. È il giallo classico e la commedia teatrale, che messi insieme, e frullati bene, danno come risultato una storia spumeggiante e coinvolgente; è, esso stesso, un nuovo modo di narrare il giallo; è uno straordinario palcoscenico multifunzionale dove i protagonisti interagiscono in maniera brillante, insolita, originale.
Il delitto è secondario alla effervescente narrazione del contorno, ma allo stesso tempo arriva, come un fulmine a ciel sereno, a rimescolare l’aria di una calma campagna in un caldo giorno d’estate.
Perché è l’estate che comanda.
Perché è d’estate che il calore del vento annebbia i pensieri e le azioni.
Perché è d’estate che si uccide, molto spesso.
Pur “subendo” l’allegria della sua estate, in questa lettura ci si lascia prendere dal fuoco e dal colore del suo sole.
“La bella sconosciuta” di Gianni Farinetti è il sole “Giallo” d’estate.
È un libro da leggere, ascoltare, annusare.
E non solo d’estate.

 

Brunella Caputo

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