La morte non aspetta – Ross Greenwood



Ross Greenwood
La morte non aspetta
Newton Compton
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Dopo Il killer della neve, bestseller dalle atmosfere poliziesche, torna l’inglese Ross Greenwood col secondo capitolo di quella che è stata dichiarata a tutti gli effetti una trilogia. La morte non aspetta è stato pubblicato a fine luglio 2022 da Newton Compton Editori, con la traduzione di Roberta Marcolin.

Avere letto il primo sarebbe auspicabile, ma non vincolante ai fini della comprensione della storia. Perché come in ogni serie che si rispetti, gli eventi sono ricapitolati a dovere e i personaggi bene presentati. Inoltre l’opera è autoconclusiva, quindi non sussistono controindicazioni.

Alla fonte c’è un tipo d’infanzia abusata, nonché una questione di educazione impartita che si rivela malata. E assolutamente non credo di rivelare niente che l’autore intendesse tenere celato, dato che La morte non aspetta si apre con alcuni capitoli intitolati Il killer di anime, dove veniamo subito catapultati nella vita di un bambino sfortunato. Che deve affrontare numerose vicissitudini, la maggior parte delle quali cagionate da una madre troppo rigida, che erroneamente interpreta la parola del Signore. Questo bambino, che narra la sua storia in prima persona, crescerà sperimentando sulla propria pelle cosa significhi punire chi ha peccato, sostituendosi in un certo senso a Dio. 

D’altra parte, non siamo sempre il frutto dell’educazione ricevuta? Non sono gli anni della nostra infanzia a segnarci maggiormente? In aggiunta, direi, il male subito talvolta fa danni irreparabili, poiché viene meno l’empatia della vittima e si ripaga il prossimo con la stessa moneta. 

Fino a qui, come dicevo, niente spoiler. Perché nessuno fa nomi: l’autore se ne guarda bene. Ed è questo a fare la differenza, a creare suspense e colpi di scena a ripetizione.

Ai suddetti capitoli se ne affiancano altri, descritti in terza persona, col titolo Ispettore Barton. E qui entra in scena l’ispettore che aveva risolto il caso precedente del Killer della neve, insieme alla sua squadra ancora un po’ acciaccata. Qualcuno purtroppo è morto, ucciso in servizio; altri hanno subito ferite pesanti, perché il caso precedente è stato particolarmente cruento, per non dire una carneficina. Coloro che restano però, fra cui appunto l’ispettore Barton, sono ancora uniti e pronti per quella che si profila come una nuova indagine. 

Una lunga catena di morti, in apparenza senza nessun collegamento. C’è anche un sospettato, ma qualcosa non torna, dato che la scia di sangue continua. Si brancola nel buio, in una storia che appare da subito oscura, per quanto l’assassino sia audace nell’eseguire il suo folle piano. Fino a quando non si intravede la possibilità che gli omicidi ruotino attorno alla famiglia di Claudia, la giovane fidanzata di un agente della squadra di Barton.

A questo punto, cari lettori, vi renderete conto che si scatena la caccia ossessiva all’assassino. E non solo nel romanzo. Anche chi legge vuole scoprire chi sia quel bambino, ormai divenuto grande, che si arroga il diritto di punire chi secondo lui gli fa dei torti. Giungere necessariamente a quel nome che l’autore non ha fatto. Potrebbe essere chiunque, a Barton il compito di fermarlo. 

Un’opera che appassiona, perché costituita da una prosa semplice e cinematografica. In attesa del terzo capitolo, ve ne consiglio la lettura.

Cristina Biolcati

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