Intervista a Stefania Paglia

È un pomeriggio caldo e afoso di piena estate e la pazzia di un uomo mette “fine alla vita tormentata di una ragazza che, solo adesso, aveva trovato pace”. Comincia con la descrizione dell’omicidio della giovane Angela Benedetti il romanzo della giallista romana Stefania Paglia Quello che non ti aspetti (Sovera edizioni pagg.62, euro 7,50). Il titolo non delude le aspettative e il romanzo breve della collana “Brividi gialli” in meno di settanta pagine racconta una storia di solitudini e di amore con i ritmi del thriller.

Della morte tanto violenta e tanto inaspettata della giovane Angela si occupano l’ispettore Ricciardi e il detective privato Sam Antoni. La scrittrice fa procedere parallelamente le loro investigazioni dalla quali traspaiono modus vivendi, peculiarità e tecniche d’indagine che ben caratterizzano i due detectives. Se poi Ricciardi è un uomo di mezza età, “basso e un pò tarchiato, dal volto segnato, anche se abilmente nascosto da una barba brizzolata” e Sam è “una bionda mozzafiato con tutte le curve al posto giusto”, il gioco narrativo di alternanza di sentimenti, coraggio, scelte, è vincente.

Già autrice del romanzo introspettivo Ego, stavolta Stefania Paglia racconta una storia gialla in cui violenza, sofferenza e morte si perpetuano in un intreccio di azione e suspense senza però trascurare il sentimento dell’amore. Sarà l’amore, infatti, a dare la forza di non arrendersi al giovane Marco, accusato di omicidio, e sarà sempre l’amore a infondere coraggio a Sam anche nelle situazioni più rischiose.

Dopo “Ego” scrivi un giallo. Come è nato “Quello che non ti aspetti” e perchè hai scelto il genere giallo?

“Ho sempre adorato il genere giallo, descrivere avvenimenti e situazioni che si mescolano l’un con l’altro, mettendoci dentro i miei principi sulla vita e sul suo valore: per questo motivo è nato Quello che non ti aspetti, un titolo che dice già quello che voglio affermare. Nella vita può accadere di tutto, sta a noi saperlo cogliere e farlo nostro”.

Nel tuo romanzo c’è violenza e morte ma anche tanto amore.

“Ogni giorno leggiamo sui giornali o vediamo in tv storie di morte e violenza, a volte, troppo crude e  raccapriccianti; ho voluto aggiungere a questa realtà un altro ingrediente, l’amore, per me come per molti credo, fondamentale nella propria vita quotidiana. Senza di esso non saremmo spinti ad andare avanti in un mondo che ci ruba l’anima, la calpesta, l’amore è l’unica medicina che cura le nostre ferite e ci rende forti e fiduciosi verso un prossimo che forse proprio amorevole non è”.

 Perchè la scelta di un detective donna?

“Perché in una donna si possono cogliere molte più sfaccettature; la mia non vuole essere una risposta da femminista convinta, anzi, il contrario. Sam sì rispecchia la donna dei nostri tempi, indipendente, ferma e decisa nelle sue azioni, scaltra ed arguta nelle sue elucubrazioni mentali, previene le mosse dell’avversario o comunque le intuisce ed anticipa la risposta; ma al tempo stesso è una donna con i valori di un tempo: ama il suo uomo e lo difende rischiando anche la vita, perché lui è il centro del suo universo, ed in quest’insieme di passioni ha dubbi, paure, incertezze. All’inizio cela la sua fragilità ma poi davanti all’amore ogni velo cade e si mostra per quello che è”.

 Ricciardi e Sam indagano parallelamente, è nata una nuova coppia di investigatori italiani? Ci sarà un seguito?

“Mi è piaciuta molto questa coppia di investigatori, così in contrasto tra loro: lei, che si fa trascinare dall’istinto e dalle emozioni, un uragano in movimento, lui, uomo che, pago della sua esperienza, trattiene le azioni troppo avventate della sua collega dando prova della sua saggezza.

Insieme sono inarrestabili e presto li vedremo ancora in azione”.

Quanto è importante la location nel tuo romanzo?

“Mi focalizzo di più sui personaggi e le loro emozioni, ma anche la location impreziosisce e rende vivo quello che scrivo; in alcuni punti direi che è quasi necessaria per dare al lettore l’immagine stampata del luogo dove ci troviamo e renderlo così partecipe di quel che accade”.

Paglia-lettrice. Cosa ti piace leggere?

“Ho iniziato a leggere fin da piccola ogni genere di libro: era per me come entrare in un mondo incantato, con la mia fantasia costruivo quel che leggevo e lo rendevo vivo.

Oggi come ieri provo ancora delle fortissime emozioni quando leggo; mi capita con i libri di Sparks, un autore che mette i sentimenti al centro di ogni suo romanzo.

Mi piace leggere i libri di Dan Brown, perché il suo modo di scrivere mi cattura, me li fa divorare per arrivare a sciogliere i misteri che puntualmente solo all’ultima pagina appaiono chiari.

L’ultimo libro che ho letto è “Io e te” di Ammaniti; voglio fargli i miei complimenti, un libro scritto con una semplicità disarmante ma che nasconde tra le righe verità dei nostri giorni”.

cristina marra

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