Lo Stato della Louisiana, affacciato sul Golfo del Messico, con le sue mescolanze di cultura creola e cajun, è lo sfondo di questo thriller dove due detective Nick Fourcade e la moglie, Annie Broussard, ci portano in una storia avvincente che non è solo la storia di un crimine. E’ la storia personale di tutti coloro che vi sono coinvolti, spesso con una facciata pulita ma con un immancabile rovescio della medaglia.
KJ, sette anni, viene ritrovato ucciso, in modo brutale; sua madre è invece sopravvissuta ed è l’unica testimone. Nell’ordine naturale delle cose nessuna madre dovrebbe sopravvivere al proprio bambino ma Genevieve Gauthier è viva ed il suo passato è contro di lei, così come lo sono la sua vita e la sua quotidianità, il suo affidare quotidianamente il figlio ad un’altra bambina: una baby sitter di appena dodici anni.
E quando questa bimba, Nora, scompare è sempre più pressante l’urgenza di condurre a termine le indagini .Nella piccola cittadina di Bayou Breaux si fa strada l’idea che ci sia un feroce maniaco che ha preso di mira i bambini.
Tami Hoag ci accompagna a conoscere famiglie che, con incredulità, scoprono che i loro figli non sono poi quei piccoli ragazzini appena un po’ monelli. Non sono ciò che si crede, sono cresciuti ed hanno dei segreti.
Le famiglie stesse, soprattutto quelle “per bene”, sono sconvolte quando succede qualcosa dentro ai confini della propria normalità e tranquillità. Perché le tragedie, le cose impensabili succedono solo agli animi rudi. La violenza è, nell’opinione dei benpensanti, qualcosa che appartiene a chi scherza col fuoco, a chi se la va a cercare nei bassifondi della cittadina.
In questo libro nessuno dorme tranquillo, nemmeno il lettore. Non sono capitoli, sono tanti sguardi dalla finestra, dentro a tante vite, a tante relazioni apparentemente specchiate dove non è difficile cogliere storie dentro alle storie.
E sono storie di vessazione, di violenza perché mai come in questa intensa trama il confine tra amore e morte è così sottile.
E’ un libro duro, crudo, difficile da digerire.
Dal punto di vista umano, però, è anche vivo il sentimento della compassione,il non essere indifferenti nei confronti della sofferenza.
La natura umana, a differenza della Natura dove ogni cosa ha la sua ragione e dove predatori e prede giocano alla rispettiva sopravvivenza, cerca sempre – nel bene e nel male – una spiegazione alle cose.
E leggendo, proviamo a capire, a cercare il perché di tutto alternando ripugnanza e compassione , col peso di sentimenti contrastanti che ci fanno sentire come se fossimo, anche noi, sprofondati nel bayou, il ramo paludoso del fiume.
Tami Hoag – Unica testimone
Marinella Giuni