Notte senza fine – Antonio Zamberletti



Antonio Zamberletti
Notte senza fine
Todaro
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C’è un investigatore privato ed ex poliziotto, Vincenzo Torres, che viene coinvolto nelle indagini di un questurino accusato ingiustamente di maltrattamenti e quindi sospeso dal servizio. Torres ne conosceva il padre, un poliziotto integerrimo da cui aveva imparato il mestiere e si butta a capofitto nell’indagine, muovendosi nella Milano ad alta densità criminale di via Gallarate negli anni Ottanta. Una periferia che sembra uscita da un film americano con i suoi intrecci loschi e malavitosi retti da uomini senza scrupoli e un giro d’affari che ruota attorno alla cocaina e ai combattimenti con i cani. 

E poi c’è Ivano Falco, suo fratello di sangue, che ha fatto il mercenario (o come si definisce oggi, il contractor) a migliaia di chilometri di distanza, nelle terre desolate e feroci dove si combattono le guerre più efferate, e torna in Italia dopo l’ennesima missione sanguinaria. Un uomo che ha visto tutto e non ha più paura di niente.

Torres e Falco sono i due personaggi che si muoveranno alla ricerca di una verità nascosta dietro a giri di spaccio, ‘ndrangheta e omicidi efferati e confrontandosi con le figure più sinistre del sottobosco malavitoso del Nord Italia. 

Notte senza fine è una lettura che non permette distrazioni e che non lascia respiro, che ci immerge in scenari miserabili fatti di vendette, pestaggi, incursioni esotiche nelle guerre dei Narcos e dell’Afghanistan; un romanzo che non nasconde nulla e che rovista nel torbido con spietata lucidità, ma lo fa con una scrittura elegante ed evocativa. Come quando si sofferma nelle descrizioni: “Restai un paio di minuti a guardare il panorama su cui incombeva il cielo smunto. Il tempo dei fiori e dei nuvoloni bianchi che precedono i temporali era finito. Sarebbe tornato tra sei, sette mesi. Peccato che non fosse lo stesso con la vita, dove di primavera ce n’è una sola.”

Non c’è bene né male, nella vita raccontata da Zamberletti, perché tutto ciò che accade è oltre le regole, al di là di ogni logica, una lotta per la sopravvivenza dove ognuno annaspa per rimanere in piedi, dove non esiste pietà né etica a misurare ciò che accade. “La città (…)  era una scacchiera dove i pezzi si muovevano senza regole e senza nessun senso, dove un giorno sei re o regina e il giorno dopo ti svegli alfiere, dove lo scacco matto arriva senza che tu te ne accorga (…)”

Quest’ultimo romanzo di Antonio Zamberletti è noir in piena regola che mantiene le promesse: trasportarci nelle viscere del crimine e immergerci nella “notte senza fine” delle anime perdute, quelle senza più redenzione e senza alcuna morale, il cui unico difetto potrebbe essere quello di una struttura poco lineare e inframmezzata troppo spesso da episodi che saltano di qua e di là nel tempo senza coesione. A parte questo, una lettura consigliata e per nulla scontata, sia nelle vicende narrate che nello stile, molto raffinato.

Caterina Nicolis Lundgren

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