Metadone. Questo sono le antologie noir della Sellerio. Placano i sintomi di astinenza dai personaggi che tanto amiamo, ce li riportano, anche se in brevi racconti, ed è subito come ritrovarsi tra vecchi amici. Ma anche l’amicizia più fraterna e sincera non è immune da qualche delusione. Perché tra questi undici racconti di Una settimana in giallo ci sono belle conferme, nuove scoperte e qualche delusione. Non tutti i racconti, infatti, sono all’altezza delle aspettative. Nulla di grave, sia chiaro, solo che da qualcuno ci si aspetta sempre qualcosa di più. Ma si sa, il racconto è una brutta bestia, la brevità non è amica di tutti e l’idea non sempre è quella giusta. C’è un filo conduttore dolceamaro in queste storie ed è il ricordo di Camilleri che era solito aprire le antologie e che, più o meno nascosto, appare in tutti i racconti. Altra caratteristica comune è che tutte le storie si svolgono nell’arco di sette giorni, Una settimana in giallo, appunto, dove i nostri protagonisti sono alle prese con casi da risolvere, siano essi omicidi o problemi più personali. Petra Delicado vorrebbe un caso glamour, ma si ritrova in un nido di Vipere e Schiavone in cima al Monte Bianco è alle prese con una giostra degli scambi. Mentre Monterossi è impegnato in una caccia al tesoro, Il barrista e Alice incappano in quello che a prima vista sembra solo un ladro di Merendine. E se una voce di notte annuncia un omicidio all’adorabile Viola di Simona Tanzini, Saverio Lamanna e Piccionello sono alle prese con un viaggio che potrebbe farli incappare nella morte in mare aperto. Il caso narrato da Simi vede tra i protagonisti il cuoco dell’Alcyon, mentre Longo ci racconta di un cielo rubato. Santo Piazzese racconta una storia che inizia con un voce che dall’altro capo del filo annuncia la morte di una amico, mentre lo psicobibliogo di Stassi deve approntare una rete di protezione che salvi i libri dalla sparizione dei loro personaggi principali. E infine Recami, che deve gettare una lama di luce sulla piramide di fango e debiti che minaccia la casa di ringhiera. Ho voluto giocare anche io con il ricordo di Camilleri usando i titoli dei suoi libri per accennare la trama dei racconti. Tra racconti più o meno riusciti, la settimana in giallo è l’ennesima conferma che la formula delle antologie in blu funziona. Ogni racconto è un tassello che si aggiunge alla storia dei personaggi, un assaggio, un rimando a quel che sarà nel prossimo libro. Una cura di mantenimento in attesa della prossima dose. Un rilassante nell’attesa delle nuove uscite delle nostre amate copertine blu. Perché anche noi ci curiamo con i libri. Insomma, una pillola che fa in suo dovere e funziona. Una pillola blu…
Una settimana in giallo – AA.VV
Cristina Aicardi