Una visita al Bates Motel – Guido Vitiello al Noir In Festival



Guido Vitiello
Una visita al Bates Motel
Adelphi
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Dante e la mela.
Alzi la mano chi crede che un film sia soltanto una pellicola con degli attori che recitano. Ovviamente non è così. Sono degli elementi che, se sommati tra di loro, ottengono un risultato maggiore delle parti. Un po’ come la mano del prestigiatore durante lo spettacolo, anche l’occhio è veloce e trasmette al pensiero un trucco.
Vediamo senza vedere davvero, un trucco che innesca la stessa meraviglia che motivava i filosofi antichi a smontare tutto ciò che li incuriosiva. A noi la scelta: consumare lo spettacolo nello stupore oppure sezionare la bellezza e perquisire ogni singolo dettaglio per scoprire come e perché ci siamo stupiti.
Sapete che nei dettagli si nasconde il Diavolo, vero?
Dall’Albero della Sapienza dondolano mele che puzzano di zolfo e noi non siamo stati fatti per “viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.”
No, Dante non è un poeta satanista ma al paradiso dell’ignoranza preferisco l’inferno della conoscenza.
Sarà per questo motivo che la lettura di Una visita al Bates Motel di Guido Vitiello mi è stata particolarmente gradita. È un saggio pubblicato da Adelphi in cui l’autore analizza Psycho.
Mi raccomando, non fate confusione. Analizza non smonta, ok?
Se siete arrivati sulla terra da un quarto d’ora, non potete sapere che è una pellicola di genere giallo horror tratta dall’omonimo romanzo di Arthur Bloch, realizzata nel ’60, ed è uno dei molti film che hanno reso immortale Mr. Alfred Hitchcock, di professione regista.
Il lavoro di Vitiello non è un manuale tecnico, un’arida esibizione di sapere indirizzata agli addetti ai lavori o agli appassionati più estremi, ma un notevole approfondimento culturale del film.
Privo di voli pindarici nell’esposizione, di quelli che fanno sospettare salti logici nel comporre qualunque discorso, è preciso, documentato e verificato al di là di qualunque sospetto. L’esposizione non è accademica, sono assenti lezioni da mandare a memoria o esibizioni di cultura per schiacciare – inutilmente – il lettore.
Per quanto incredibile possa sembrare, Una visita al Bates Motel ha un andamento più simile a un romanzo giallo. Seguendo gli indizi posti all’attenzione dall’autore sulla messa in scena di Psycho, si è invogliati a indagare sempre più a fondo tutti i misteri che si celano tra le ombre sfuggenti nel bianco e nero di un capolavoro.
Si parte dal semplice scambio di una vocale, una lettera rubata, e ci si ritrova immersi in un universo denso che collega la cultura greca all’Inghilterra della seconda metà del novecento attraverso i ponti gettati dall’arte, in special modo la pittura e la scultura, la filosofia, la mitologia per scovare nuovi dettagli da perquisire.

Cinema: il logo del Courmayeur Noir in Festival
Noir in Festival

Guido Vitiello
mercoledì 11/12/2019 h 11:30
UNA VISITA AL BATES MOTEL
IULM 6 • Sala dei 146
presentano Gianni Canova e Luca Mastrantonio

Mirko Giacchetti

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