Amy Stewart, dopo La ragazza con la pistola, torna a raccontare le vicissitudini di Constance Kopp, figura femminile realmente esistita e in anticipo sui suoi tempi.
Miss Kopp è vicesceriffo del New Jersey, inusuale per una donna di quell’epoca. Siamo infatti all’inizio del secolo scorso, nel 1915 con esattezza, quindi possiamo immaginare quanto la Kopp sia una rarità: ha deciso di andare avanti con le proprie forze e di non lasciarsi ostacolare da nessuno, chiedendo con invidiabile determinazione di essere rispettata come chiunque altro. Ha trentasei anni e non è ancora sposata, o perlomeno non con un uomo ma con pistola e distintivo. Lavora al fianco dello sceriffo Heath, tuttavia ogni giorno deve scontrarsi con le leggi del periodo che vedono tale ruolo adatto solo al sesso forte. Per questo è stata mandata a dirigere la sezione femminile del carcere di Hackensack in New Jersey, dove i suoi compiti sono semplici e monotoni: sorvegliare le detenute, rincorrere ragazze in fuga sui treni, prendersi cura delle più deboli, sottrarre le giovani dalle grinfie di infidi delinquenti, compilare documenti per chi vuole divorziare.
È abituata a trascorre così le giornate, tra scartoffie e questioni da risolvere, fino a una notte, quando viene chiamata ad assistere Van Matthesius in quanto l’unica a conoscere il tedesco. Il detenuto è un uomo molto pericoloso, in quel momento è ricoverato nell’ospedale della prigione in condizioni serie. Quella notte però un incidente crea scompiglio all’interno dell’edificio e tra il personale, e Matthesius ne approfitta per scappare. Constance è l’unica responsabile dell’accaduto e ora si sente in colpa, ma allo stesso tempo determinata a scovare l’evaso e riportarlo in prigione per non perdere la cosa che più la rende orgogliosa, il distintivo. Inizia dunque un’indagine segreta, completamente all’oscuro dei propri colleghi, rischiando ogni giorno la vita tra pericoli e minacce, camminando per le vie sconosciute di una New York sempre più fredda e affidandosi solo al suo istinto. Vuole a tutti i costi trovare Matthesius e niente e nessuno la fermerà. La sua caparbietà e risolutezza vanno oltre i tempi e i colleghi uomini con i loro pregiudizi e commenti maschilisti. Miss Kopp è un esempio attuale da cui imparare e a cui ispirarsi.
Grazie a un’analisi accurata del personaggio, Amy Stewart ci permette di conoscere meglio una donna che dovrebbe essere un modello per tutte e tutti, visto che ancora oggi è necessario lottare per le pari opportunità e per rivendicare i propri diritti. In questo sequel basato su una storia vera, la protagonista si ritrova a vestire i panni di una vera detective con la stessa fermezza e astuzia di un collega uomo. Grossi guai per Miss Kopp accompagna i lettori tra le avventure di una delle prime donne vicesceriffo d’America, in anticipo non solo sul suo tempo, ma troppo spesso anche sul nostro.
Amy Stewart – Grossi guai per Miss Kopp
Claudia Sermarini