Arte di ascoltare e mondi possibili



Marianella Sclavi
Arte di ascoltare e mondi possibili
Bruno Mondadori
Compralo su Compralo su Amazon

Il libro manuale “Arte di Ascoltare e Mondi Possibili “, pubblicato da Bruno Mondadori nel 2003 e ristampato di nuovo nel 2011, si può riconfermare come il “best seller” dell’autrice Marianella Sclavi. Una guida indispensabile per chi intende approfondire la gestione creativa dei conflitti e lo sviluppo della partecipazione in un’ottica interculturale e etnografica. Il libro è suddiviso in tre sezioni incentrate su Ascolto attivo, Autoconsapevolezza emozionale, Gestione creativa dei conflitti, un vademecum originale e ricco di esperienze tratte dalla professione di sociologa e docente universitaria della Sclavi.
Negli ultimi anni inoltre si può dire che è stata un riferimento in Italia per chi scelga di adottare una progettazione partecipata, tra i vari incarichi è stata difatti responsabile della progettazione e facilitazione dei processi partecipativi: “Ex-fonderie” a Modena” e “Il Pratello, la via di Bologna” nel 2007, Il Cisternino2020 a Livorno e “Metrocult” nell’area metropolitana milanese nel 2008.
Esperta in etnografia urbana, con una diretta esperienza sulla partecipazione, maturata soprattutto negli Usa, studiando sia i modelli pedagogici scolastici e sia quartieri come il Bronx.
L’autrice dell’arte dell’ascolto, propone nel suo libro un approccio che prende le mosse in particolare dallo studioso Gregory Bateson, uno dei più importanti studiosi dell’organizzazione sociale di questo secolo. In particolare la Sclavi ci ripresenta la formula dell’”imparare ad imparare” quello che in termini tecnici viene chiamato il deuteroapprendimento. Per sviluppare questa capacità però bisogna essere dei buon osservatori della realtà e delle relazioni, provando ad uscire dalle cornici che ci circondano e che mostrano spesso un punto di vista parziale e limitato della realtà. Il ricco testo è dunque corredato di esercizi sociali realizzati spesso in aula tra i ragazzi o anche di racconti di vita vissuta e di relazioni. Il fine è sempre quello di scardinare il precostituito, il pensiero etnocentrista che presenta i propri punti di vista come migliori o unici. L’ascolto attivo aiuta il cittadino a diventare un giudice saggio, il quale capisce le ragioni di tutti e non esclude nessuno, ma diventa un esploratore di mondi possibili, un costruttore di ponti, sempre un po’ straniero anche a casa propria. E dunque mentre il senso comune sostiene che se tutti hanno ragione si rimane bloccati nella scelta e non si è più in grado di decidere, il fatto di riuscire a capire che le stesse cose possono essere viste da angolature diverse e a volte contrapposte è la condizione essenziale per fare dei passi avanti sul fronte della partecipazione sociale e interculturale. Quando si capisce tutto questo si è pronti anche per operare attraverso una metodologia umoristica. Anzi come ci ricorda una delle sette regole dell’arte di ascoltare che chiudono ogni capitolo del libro “quando hai imparato ad ascoltare l’umorismo viene da sè”.
Le sette regole dell’arte di ascoltare
1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.
2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista.
3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva.
4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.
5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, perché incongruenti con le proprie certezze.
6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione interpersonale. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.
7. Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l’umorismo viene da sè.”

Arianna Cameli

Potrebbero interessarti anche...