Atto d’amore – Joe R. Lansdale



Joe R. Lansdale
Atto d’amore
Einaudi
Compralo su Compralo su Amazon

Esce riedito quest’anno il primo romanzo di Joe R.Lansdale, Atto d’amore, scritto nel 1980.

Nella città di Houston viene ritrovato il cadavere di Bella Louise, una prostituta. Proprio il mestiere della ragazza fa pensare ad un delitto nato tra i bassifondi della città, ma qualcosa nell’efferatezza del delitto, nell’inaudita violenza espressa e soprattutto nella mutilazione del cadavere fanno capire presto di avere di fronte l’opera di uno psicopatico. A capo dell’indagine il dectective Marvin Hanson, che nonostante l’esperienza decennale nel mondo del crimine, la scena che si trova davanti ha il potere di sconvolgerlo.

Il delitto nella sua cruente scenografia presto risveglia la stampa, in particolar modo il giornalista Barlowe che cura una rubrica sul quotidiano locale dal titolo molto evocativo “Houston scena del crimine”. I delitti continuano, nella loro efferata violenza tanto che proprio il giornalista conierà il soprannome “il Macellaio di Houston”. La risonanza mediatica e la polizia che ancora brancola nel buio spingeranno il Macellaio a diventare sempre più audace, scrivendo missive, sfidando apertamente il dectetive Hanson, mettendone in pericolo anche la famiglia…. Sarà proprio la necessità di salvare i suoi affetti più cari a costringere Manson a scavare nel torbido dell’animo umano, interpretare quanto di più violento l’assassino nel proprio delirio di onnipotenza sta esprimendo, cercare la chiave per fermarlo.

Atto d’amore è il primo vero romanzo di un giovanissimo Lansdale, fino ad allora autore di racconti di genere giallo e horror. Complice gli studi in criminologia della moglie, di cui studia la tesi, cerca di mettere sottoforma di romanzo quello che sono gli studi psicologici delle menti contorte dei serial killer. Analisi che Lansdale regala al lettore nelle parole del suo personaggio Doc Warren, anatomopatologo che cerca di aiutare Manson offrendogli un profilo psicologico del Macellaio. Ne esce un romanzo sconvolgente, soprattutto se lo collochiamo nel 1980 quando è stato scritto, un romanzo che è un misto di giallo, horror e qualche scena splatter a cui l’autore ci ha abituato negli anni della sua prolifica carriera. Un romanzo che è anche sensoriale, dove predomina il rosso ferroso del sangue e il nero freddo di una mente umana spinta al limite dalle proprie pulsioni. Lansdale con un romanzo del genere ha giocato d’azzardo, con i lettori e con il mondo dell’editoria, come scrive nella postfazione, è un pioniere che riesce a trasformare in parole la paura e la curiosità che i fatti di cronaca nera risvegliano in ognuno di noi. Scommessa sicuramente vinta, considerando come vengono accolti tutti i suoi lavori, consacrandolo tra i grandi scrittori. Il primo lavoro di Lansdale è un romanzo potente, dal forte impatto emotivo, capace di tenere alta la tensione fino all’ultima pagina.

Lucia Cristiano

Potrebbero interessarti anche...